Ancora violenza nelle scuole italiane. Un ragazzo di dodici anni ha cercato di strangolare un coetaneo nella giornata di oggi, 5 novembre, intorno alle 11 del mattino in una scuola della provincia di Pordenone. Lo riporta il giornale locale PordenoneToday.
Ennesimo caso
Per placare gli animi è stato necessario l’intervento della polizia, giunta sul posto dopo aver ricevuto la segnalazione. La sala operativa nel frattempo ha inviato un’ambulanza. Il giovane è stato così trasportato in ospedale.
Proprio in questi giorni si fa gran parlare di violenza a scuola, soprattutto dopo il caso della dodicenne che ha accoltellato il compagno di scuola, a quanto pare, perché aveva fatto la spia.
Legge voto in condotta, le misure sulle sospensioni
Ricordiamo che, come abbiamo scritto, nella Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre, è presente la legge n. 150 in materia di “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”. Il provvedimento è entrato in vigore lo scorso 31 ottobre.
Ecco alcuni dei provvedimenti, volti anche a limitare questi episodi di violenza:
- Svolgimento di attività solidali in caso di sospensione superiore a due giorni. Si prevede l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, con il coinvolgimento in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare. L’allontanamento dalla scuola di durata superiore a due giorni comporta lo svolgimento di attivita’ di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le istituzioni scolastiche e individuate nell’ambito degli elenchi predisposti dall’amministrazione periferica del Ministero dell’istruzione e del merito.
- Maggiore peso al voto di condotta della studentessa e dello studente nella valutazione complessiva, riferito all’intero anno scolastico, in particolar modo in presenza di atti violenti o di aggressione nei confronti del personale scolastico nonche’ delle studentesse e degli studenti.