Avevamo riportato la notizia di uno studente, considerato “iperattivo” dagli insegnanti e lasciato solo in classe. Dopo che la madre ha denunciato i fatti e spiegato il proprio punto di vista e, cioè, che alla base ci sia stato un accordo tra genitori e alcuni insegnanti, a intervenire è il Ministero dell’Istruzione e del Merito comunicando che il Ministro Valditara ha preso tempestivamente contatto con il Direttore dell’Ufficio Scolastico per la Calabria Dott.ssa Antonella Iunti per effettuare tutte le verifiche del caso e ricevere precise informazioni sulla vicenda, in modo da valutare gli eventuali provvedimenti da prendere sulla base di quanto accaduto.
I fatti
Racconta la mamma: “Quella mattina avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio per mio figlio nella nuova sezione, invece ha trovato tutti i banchi vuoti. L’avevo spostato in questa classe a causa di incomprensioni con alcune maestre che si ostinavano a ribadire la necessità di un’insegnante di sostegno, pur avendo comunicato loro che la diagnosi di iperattività con funzionamento intellettivo superiore alla media non aveva rappresentato un requisito per il riconoscimento dell’invalidità. Anziché valorizzarlo, l’avevano escluso. Perspicace e bilingue, era diventato il “ritardato” della classe. Quella mattina, la “festa dell’accoglienza” avrebbe dovuto sancire l’inserimento nella nuova classe. Invece erano tutti assenti e mio figlio si è trovato smarrito in un’aula deserta”.
Il genitore racconta anche che ha scoperto che dietro ci fosse un piano organizzato grazie a un’altra mamma che ha rivelato l’accordo in una chat whatsapp: “Il pomeriggio precedente, durante l’incontro conoscitivo con il corpo docente, mi ero scontrata con la nuova maestra di matematica che si ostinava a definire mio figlio disabile e fastidioso. La dirigente scolastica, così, ha deciso di ridurle le ore in quella classe. Inasprita, tramite la rappresentante di classe, anch’essa docente, ha aizzato i genitori che, sulla chat di classe, hanno organizzato il piano. Ne ho avuto conferma da una mamma, la quale ha ammesso che in quella chat è partito l’accordo, seppur senza costrizioni. Mi sono sentita trafitta da cotanta cattiveria da parte di adulti che dovrebbero rappresentare l’esempio per i bambini”.