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Studente lasciato solo in classe, gli ispettori trovano altre anomalie nella scuola. Il punto

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Ci sono nuovi risvolti sul caso dell’alunno lasciato da solo in classe in una scuola di Rende. Dopo essere intervenuto il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con l’avvio di accertamenti, oggi gli ispettori recatosi nella scuola hanno riscontrato altre anomalie.

Secondo quanto riporta LaC News24, all’interno di questa scuola vi sarebbe una classe interamente o quasi interamente composta da bambini di sesso maschile ed un’altra frequentata esclusivamente da alunni di nazionalità non italiana.

Intanto lo studente ha già trovato una nuova scuola e nel frattempo si sono fatte avanti diverse manifestazioni di vicinanza. Una scuola di danza di San Lucido, ad esempio, ha invitato il bambino ad una festa organizzata nella sala da ballo che durante le festività viene riallestita per essere trasformata nella casa di Babbo Natale per trascorrere il pomeriggio insieme; Il presidente dell’Asd Europa Christian Dodaro di Rende ha invitato l’alunno a svolgere attività sportive nel palazzetto di Rende, mentre Emilia Amodio, presidentessa dell’associazione Arborescienza, impegnata nel supporto alle famiglie di bambini gifted e plusdotati ha voluto esporsi sulla questione: “Abbiamo letto con rammarico ciò che è accaduto al piccolo e credo che tale comportamento vada contro ogni tipo di educazione pedagogica. Purtroppo vi è difficoltà da parte dei docenti di comprendere i bisogni e le esigenze emotive e cognitive dei bambini gifted, questo per mancanza di conoscenza e di apertura verso questo tipo di neurodiversità. Attraverso la nostra No profit siamo disposti a supportare la famiglia e anche a poter spiegare e definire alla scuola di riferimento cosa significa essere gifted e come poter supportare un bambino gifted in classe. E al contempo anche a seguire e supportare i docenti in un percorso di tutoraggio con l’obiettivo della conoscenza reale del bambino, considerandolo come risorsa e non come un problema da debellare”.

Iosa: “è sempre il solito schema, servono professionalità di alta mediazione” 

Sulla questione abbiamo anche sentito Raffaele Iosa, ex dirigente tecnico, noto esperto di problemi dell’inclusione.

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