Una questione contorta: uno studente dalla brillante carriera scolastica non è stato ammesso alla maturità e poi ha fatto ricorso al Tar. I giudici hanno accolto il ricorso e l’alunno ha potuto svolgere l’esame, ma è stato poi bocciato dai docenti. Lo riporta Il Resto del Carlino.
Si tratta di uno studente di un liceo di Riccione che in passato ha anche partecipato alle olimpiadi di matematica. L’anno prima della maturità, purtroppo, il giovane ha perso il padre. Un elemento che per gli avvocati della famiglia, diventa centrale in tutta la vicenda, i quali hanno accusato la scuola di non aver garantito in quel periodo il supporto psicologico allo studente.
Nonostante le difficoltà, la quarta liceo si è chiusa con un paio di materie da recuperare. Ma è l’inizio della quinta il momento più problematico per il ragazzo. I voti in diverse materie sono crollati e lo studente si è ritirato da scuola per alcuni giorni, prima di un confronto tra la famiglia e il dirigente scolastico che ha ammesso il ragazzo nuovamente in classe. Il ritorno tra i compagni è apparso come una svolta.
Il suo rendimento è tornato a salire in diverse materie, ma arrivati a fine anno la doccia fredda: gli viene negata l’ammissione all’esame di maturità. Due sono gli elementi contestati dalla famiglia, spiegano i legali: la violazione delle disposizioni normative ministeriali in tema di Bes (Bisogni educativi speciali) con la mancata adozione di un Piano didattico personalizzato, e la mancata attivazione di corsi di recupero; la carenza di motivazione, motivazione apparente, disparità di trattamento nell’atto di non ammissione all’esame.
La media complessiva, tra l’altro, era di poco superiore al 6, ma il giovane non era stato comunque ammesso all’esame. Il Tar, ad agosto, ha consentito allo studente di fare l’esame a settembre. Il 4 settembre il Tar ha ammesso lo studente alla sessione straordinaria d’esame. Ma i giorni per prepararsi sono davvero pochi.
Il ragazzo lo ha sostenuto pochi giorni dopo, l’11 settembre. Dopo circa sei ore di riunione dalla commissione arriva l’esito: bocciato. Intanto il giovane ha preferito cambiare scuola.
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