L’alternanza scuola-lavoro può comportare, agli studenti che la praticano, dei rischi alla propria incolumità non molto diversi da quelli che possono incorrere ad un dipendente. Può accadere anche che un allievo impegnato nel progetto, divenuto obbligatorio anche nei tre anni finali dei licei con l’approvazione della Legge 107/15, possa perdere una falange della mano.
È accaduto il 13 giugno all’interno di un’officina meccanica in via Prato, a Montemurlo: protagonista dello sfortunato infortunio è stato un ragazzo di 17 anni, impegnato in uno stage aziendale nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro.
Mentre lavorava a un macchinario, il giovane si è ferito alla mano: l’incidente ha prodotto l’amputazione della falange dell’anulare della mano sinistra.
Sul posto sono intervenuti un’ambulanza inviata dal 118 e i tecnici del dipartimento di prevenzione dell’Asl.
Spetterà ora alle autorità preposte verificare se l’infortunio è stato del tutto fortuito oppure si poteva evitare. La domanda da porsi, in questi casi, è la seguente: sono state messe in atto tutte le procedure di sicurezza e le modalità previste dalla normativa per prevenire gli infortuni sui luoghi di lavoro?
Altrettanto importante, sarà comprendere se era previsto dall’accordo scuola-azienda, attraverso la convenzione stipulata prima dell’avvio dello stage, che il ragazzo operasse attivamente sul macchinario che gli causato l’amputazione della falange. In caso contrario, per l’azienda, ma soprattutto per il tutor esterno, e forse anche per quello interno alla scuola, potrebbero emergere delle responsabilità.
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