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Studente rilascia intervista, arriva conferma: sarà sospeso per 12 giorni per aver diffamato la scuola. Farà ricorso

C’è un importante aggiornamento sulla questione dello studente di Modena rischio sospensione per aver rilasciato un’intervista in cui parlava delle criticità della propria scuola, è arrivata la conferma: il ragazzo sarà sospeso per dodici giorni. Lo riporta l’Ansa.

Il legale: “l’immagine della scuola che esce dall’intervista è positiva”

Il provvedimento è stato notificato ieri, 8 febbraio. “Presenteremo ricorso al Tar per ottenere l’annullamento del provvedimento”, sottolinea il legale del giovane. Dalla lettura dell’atto, secondo l’avvocato, “si evince che a motivarlo siano state alcune frasi tratte da un’intervista video che avrebbe reso alla stampa durante la manifestazione del 28 novembre 2023, ritenute dal Consiglio dell’istituto di rilevante contenuto diffamatorio per l’istituzione scolastica e per gli operatori scolastici coinvolti”.

Il legale ritiene però che non ci si possa limitare all’estrapolazione di alcune frasi dall’intervista, ma che sia necessario vedere il video nella sua interezza. “L’immagine della scuola che ne esce è assolutamente positiva – insiste – si coglie l’amore del ragazzo per la sua scuola, il desiderio di renderla migliore attraverso il dialogo e il confronto”.

L’alunno spaventato in vista della Maturità

Il ragazzo sta frequentando la quinta e a giugno dovrebbe sostenere l’esame di Stato, ora teme che la sospensione possa influire: “E’ molto importante il comportamento che lo studente tiene l’ultimo anno di scuola quindi più che mai una sospensione di quella portata in quinta superiore danneggia molto e mette anche a rischio l’ammissione all’esame. Mi preoccupa perché l’esito dell’esame è il passaporto per il mondo del lavoro e l’università”.

Ecco le parole dello stesso alunno di qualche giorno fa: “Sto bene, anche se rimango dispiaciuto per il provvedimento che è stato preso nei miei confronti. Sto bene soprattutto perchè dopo la manifestazione di solidarietà che si è svolta oggi all’esterno della mia scuola, ho avuto la certezza che i miei compagni mi supportino e credano in me come portavoce. Pensano che io non abbia sbagliato, tanto che furono loro i primi a convincermi a parlare con la stampa durante la manifestazione di novembre. Provo soddisfazione da una parte, ma anche delusione”.

Le parole di Valditara

Sul tema è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare, cui ha risposto Valditara: “La vicenda coinvolge una scuola nella sua autonomia. In relazione ai fatti il ministero non ha alcun potere di ingerenza, potendo solo fornire elementi informativi. Va precisato che la scuola si è attivata perché si è ritenuto che la condotta del ragazzo abbia violato il regolamento d’istituto, con ripercussioni sulla dignità e sulla reputazione del personale scolastico. Emergerebbe che lo studente non era presente nella scuola nel momento in cui sono avvenuti i fatti riportati. La condotta dello studente è stata ritenuta sanzionabile con l’allontanamento della scuola per 15 giorni. Tuttavia si è passati a 12 per non pregiudicare l’anno scolastico, che ha un buon profitto. Resta ferma la facoltà di proporre ricorso e presentare reclamo all’Usr in merito a violazioni dello statuto”.

Redazione

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