
La dipendenza da telefono cellulare ha raggiunto livelli spasmodici, soprattutto tra i giovani. Il fenomeno riguarda i ragazzi non solo italiani: è esemplare quanto è accaduto in Brasile, dove due studenti 17enni delle scuole superiori hanno aggredito con pugni e calci un insegnante, dopo che questi aveva loro proibito l’utilizzo dei del telefono cellulare in classe, disposizione tra l’altro in perfetta linea con la legge approvata lo scorso 13 gennaio, che ne limita l’uso nelle scuole.
Cosa è accaduto
Il caso di violenza, riporta l’agenzia Ansa, si è verificato in un istituto pubblico di Planaltina e la polizia civile del Distretto federale di Brasilia ha avviato un’indagine.
Tutto è nato quando il professore, ipovedente, ha chiesto a uno studente di consegnargli o mettere via il suo smartphone: il ragazzo si sarebbe rifiutato di obbedire e la direzione della scuola ha ritirato il dispositivo, che è stato restituito al giovane a fine giornata.
Insoddisfatti della misura, lo studente e un suo compagno di classe hanno seguito l’insegnante fino alla fermata dell’autobus, dove lo hanno aggredito e minacciato.
Secondo il dipartimento dell’Istruzione locale, i due ragazzi sono stati trasferiti altrove, mentre il professore, ancora scosso dall’accaduto, ha deciso di cambiare scuola, nonostante la solidarietà espressa dal sindacato dei docenti del Distretto Federale.
Cosa dicono i numeri
Intanto, in Italia – dove l’uso del telefono cellulare a scuola è fortemente sconsigliato, se non per l’uso esclusivo di carattere formativo o laboratoriale – i dati ufficiali emessi dall’amministrazione ci dicono che ogni mese si verificano in media sei aggressioni al personale scolastico, praticamente uno ogni cinque giorni. E in numero frequente, purtroppo, a rendersi artefici delle aggressioni sono i genitori degli studenti.
Di questi preoccupanti dati si è parlato anche in occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico“.
Valditara vorrebbe norme più stringenti
Inoltre, nei giorni scorsi, a seguito della vicenda del professore aggredito da un genitore su esortazione del figlio, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha espresso solidarietà al docente, al dirigente scolastico e a tutta la scuola coinvolta in questo fatto particolarmente grave. Ha, quindi, telefonato al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, proponendo di estendere la misura dell’arresto in flagranza di reato alle aggressioni nei confronti del personale scolastico.
“Stiamo lavorando insieme su una norma in questa direzione. Il Governo e il Ministro dell’Istruzione e del Merito sono accanto ai docenti e al personale tutto che devono sentire forte la presenza costante delle Istituzioni”, ha dichiarato Valditara.
Cosa prevede la legge attuale
Attualmente, le sanzioni da adottare in caso di violenza contro il personale della Scuola sono quelle previste dalla Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre 2023, nella quale è stata pubblicata la Legge n. 150 in materia di “Revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti, di tutela dell’autorevolezza del personale scolastico nonché di indirizzi scolastici differenziati”.
https://8c9d3df4a3536af55fec0c3bc9846821.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-41/html/container.html Tra le nuove misure adottate si riscontra la sanzione che passa da 500 a 10mila euro per gli aggredisce docenti e personale. Con la sentenza di condanna per i reati commessi in danno di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola, a causa o nell’esercizio del suo ufficio o delle sue funzioni, verrà sempre ordinato, oltre all’eventuale risarcimento dei danni, il pagamento di una somma da euro 500 a euro 10.000 a titolo di riparazione pecuniaria in favore dell’istituzione scolastica di appartenenza della persona offesa.
Lo scorso mese di marzo è stata anche pubblicata, sempre in Gazzetta Ufficiale, la Legge n. 25 sulle “Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico“.
E l’articolo 1 delle L. 25/2024 prevede l’istituzione, con apposito decreto, di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, con compiti di monitoraggio, studio, informazione e sensibilizzazione.