Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione mentre risponde ad un question time in Aula
La vicenda della ragazzina bendata durante un’interrogazione in DaD in un liceo veronese, non è passata inosservata, scatenando non poche polemiche. L’Ufficio scolastico del Veneto ha avviato accertamenti contattando il dirigente scolastico del liceo, provando a ricostruire l’accaduto. Non si sa ancora se verranno presi provvedimenti nei confronti della professoressa protagonista dell’episodio.
Individuato l’istituto, la direttrice scolastica regionale Carmela Palumbo ha contattato il dirigente che ha sentito i ragazzi e i docenti, per ricostruire l’accaduto ed eventualmente prendere provvedimenti.
“In questo momento – ha detto Palumbo all’Ansa – non possiamo esprimere giudizi su un episodio che pare un eccesso di zelo che ha portato a un comportamento discutibile, scaturito dalla difficoltà a gestire in dad la situazione delle verifiche”, ha concluso la dirigente del MI.
Intanto anche la politica si è insediata nel caso. La sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia ha dichiarato: “La cultura del sospetto non rientra tra gli obiettivi della scuola: il gesto della professoressa mi sembra eccessivo ed inopportuno. Abbraccio la studentessa e le invio la mia solidarietà”.
Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana si è detto stupito dell’accaduto e ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro Bianchi affinchè l’Ufficio scolastico del Veneto assuma i dovuti provvedimenti. A chiedere l’interrogazione anche Alessia Rotta, presidente della commissione Ambiente della Camera dei Deputati.
L’Unione degli studenti sottolinea l’aspetto del “copiare” preso in considerazione dal sistema scolastico piuttosto che quello dell’”apprendere”.
E mentre l’episodio ha fatto il giro del web, spunterebbe che nella stessa interrogazione, altri due alunni avrebbero ricevuto lo stesso trattamento. I genitori però si dividono, alcuni sospettano che che gli studenti potessero barare e che quindi era giusto prendere provvedimenti.
Le associazioni studentesche promettono nuove manifestazioni contro la DaD e alcune metodologie adottate nel corso della didattica a distanza, dopo quella di mercoledì.
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