Quella tra martedì 30 e mercoledì 31 maggio sarà la notte più lunga e difficile per la famiglia, i compagni e gli insegnanti di Denise, la studentessa di 19 anni caduta nelle acque del fiume Lao, a Laino Borgo, in provincia di Cosenza, mentre faceva rafting insieme ad altri ragazzi del suo istituto. La ragazza frequenta il liceo statale “Giuseppe Rechichi” di Polistena, nel Reggino e con i compagni di classe stava svolgendo attività sportiva sul gommone. Ad accompagnarli, per le attività, c’erano alcuni docenti di educazione motoria.
Erano passate da poco le tre del pomeriggio, il fiume si trovava in piena a causa delle incessanti piogge cadute negli ultimi giorni nella zona, quando il gommone ha urtato un masso: sembra che i quattro ragazzi siano stati scaraventati in acqua dal contraccolpo.
L’allarme è stato lanciato, pochi secondi dopo l’incidente, da una dele guide che si trovavano su un secondo gommone insieme ad altri ragazzi della stessa scolaresca.
Gli altri tre ragazzi sono stati subito recuperati. Di Denise, invece, si sono subito perse le tracce. Con il passare delle ore, la speranza di trovare viva la ragazza si affievolisce. È anche vero che tutti i giovani erano muniti dei previsti dispositivi di sicurezza ed indossavano caschetti, giubbotti di salvataggio e, soprattutto, le mute. E questi sono particolari che potrebbero avere un peso positivo.
Fino all’arrivo del buio, i vigili del fuoco hanno tentato di capire dove è finita la giovane, anche mobilitando il Nucleo speleo alpino e le associazioni di volontariato. Sul posto è intervenuto pure del personale dell’elisoccorso del 118, dei carabinieri forestali e quelli della Stazione di Castrovillari.
Nella vicina piazzola di atterraggio, realizzata di recente, è atterrato anche un elicottero dell’Aeronautica militare giunto da Gioia del Colle.
Altre squadre a terra, scrive l’Ansa, hanno raggiunto la parte restante della comitiva, bloccata sulla riva del fiume, per trasferirla in una zona sicura.
Un altro ragazzo, dello stesso gruppo di Denise, è rimasto leggermente ferito, mentre altri hanno riportato qualche escoriazione. Tutti, comunque, sono apparsi in stato di choc. Il gruppo di ragazzi, in tutto una quarantina, hanno tra i 16 e i 18 anni.
“La nostra speranza è che i nostri telefoni squillino e ci vengano comunicate notizie positive – ha detto il vicepreside del liceo, Tonino Bongiovanni – Non era la prima volta, tra l’altro, che la scuola organizzava questo tipo di attività e non era mai accaduto nulla“.