Il Tar del Lazio ha dato ragione una studentessa di 18 anni che dovrà rifare la prova di ammissione alla facoltà di Medicina dell’università di Palermo con un questionario con il testo ingrandito. Lo segnala Palermo Today.
La ragazza non aveva potuto svolgere la prova per l’ammissione al corso di laurea in Medicina: l’ateneo siciliano, nonostante in precedenza avesse assicurato che sarebbe stato possibile usare un ingranditore, ne aveva messo a disposizione uno, per la prova sostenuta lo scorso 5 settembre, che non funzionava in maniera corretta.
La candidata, penalizzata dal problema visivo, aveva presentato un ricorso al Tribunale amministrativo.
I legali della studentessa, nel ricorso, hanno censurato i provvedimenti impugnati sotto il profilo dell’eccesso di potere, “nonché per la falsa applicazione della normativa di settore per le categorie disabili, in quanto, contrariamente a quanto sostenuto dall’Università di Palermo, il Miur non ha affatto inserito tra i supporti vietati l’utilizzo di un testo ingrandito; non essendo quest’ultimo in grado di alterare la par condicio tra i concorrenti”.
Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta cautelare avanzata dai difensori, disponendo la ripetizione della prova “dotando la ricorrente degli ausili richiesti entro dieci giorni dalla notificazione dell’ordinanza”.
Pertanto la studentessa potrà ripetere l’espletamento della prova con un testo ingrandito del questionario e se la supererà verrà ammessa in soprannumero al corso di laurea in Medicina e Chirurgia
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