I lettori ci scrivono

Studentesse (magari minorenni) che restano incinte, che fare?

Nella mia carriera d’insegnante mi sono imbattuto in un paio di studentesse ancora minorenni rimaste involontariamente incinte, le cui famiglie si dibattevano fra mille dubbi in merito alla scelta se abortire o no.

E ho espresso francamente e chiaramente il mio punto di vista: L’aborto è un omicidio? Sì, perché si toglie la vita ad un essere umano anche se ancora in formazione. E’ una vigliaccheria? Sì, perché il condannato non ha fatto nulla per meritare la sentenza di morte e non può neanche difendersi, mentre invece un assassino già nato e cresciuto, benché colpevole, può difendersi e per mal che gli vada si becca al massimo l’ergastolo. Ci sono alternative all’aborto? Sì, e tante. Si può ricorrere ad uno dei vari sistemi per evitare di mettere in viaggio una vita invece di sopprimere una vita che in viaggio è già. E poi – non dimentichiamolo – chi non vuole godersi il risultato permanente di qualche sveltina può partorire in totale anonimato presso le strutture pubbliche e non vedere mai il proprio figlio, di cui si prenderà volentieri cura una famiglia che i figli li vorrebbe ma non può averli: basta recarsi in qualunque ASL e leggere uno dei tanti manifesti affissi che illustrano proprio quanto appena detto. Davanti a questo ventaglio di possibilità chi ancora sceglie l’aborto lo fa perché proprio vuole farlo.

Ricordo che anni fa mi confrontai su questi temi con un abortista convinto. A un certo punto gli domandai:
“Se tua madre avesse abortito quando aspettava te, tu non saresti nato”;
“Certo che no”;
“E allora perché non ha abortito???”

Preso in contropiede, il mio interlocutore rimase ammutolito!

E quelle mie studentesse? Presa coscienza di una realtà che forse né loro né le loro famiglie conoscevano, fecero felici due coppie di genitori adottivi.
Ma come? Ci si lamenta del calo delle nascite e poi si lascia che le donne abortiscano disinvoltamente. E’ anche una questione di freddo calcolo utilitaristico (serve anche questo): ogni bambino non nato è un mancato futuro studente (il calo delle nascite inciderà prima o poi anche sul numero di chi va a scuola) e più in là un mancato lavoratore quindi un mancato contribuente per lo Stato.
Pensiamoci!

Daniele Orla

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024

Grammatica valenziale, esempi e pratiche: perché è importante agire sul ragionamento più che sulla memoria

La grammatica valenziale insegna a comprendere la struttura della frase ragionando sui legami tra parole,…

22/12/2024

Cooperative learning, cosa fa l’insegnante facilitatore? Ecco come svolgere bene questo ruolo

Nel cooperative learning, l'insegnante facilitatore guida, osserva e supporta il lavoro di squadra. Organizza attività,…

22/12/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale, prezzo scontato: approfitta della promozione

La Certificazione Internazionale di Alfabetizzazione Digitale è ormai requisito di accesso per tutti i profili…

22/12/2024