Studenti a scuola una volta a settimana, il dibattito si accende. Diverse le posizioni che arrivano da dirigenti e istituti sulla proposta lanciata dallo psicoterapeuta dell’età evolutiva e direttore dell’Ido (Istituto di Ortofonologia) Federico Bianchi di Castelbianco. Una possibilità, quella per i ragazzi delle superiori, di frequentare la scuola un giorno a settimana, che li manterrebbe in contatto con l’istituzione scolastica e ammorbidirebbe un danno evidente ormai in atto.
Secondo Daniela Galletta, coordinatrice della rete “Scuola e territorio: Educare insieme” che riunisce 55 istituti della provincia veronese, gli studenti sono in difficoltà, soli e tristi. L’adolescente ha bisogno di contatto e di interazione e non si aspettava una nuova reclusione dopo soli due mesi di ritrovata normalità.
Anche altri dirigenti scolastici, come Patrizia Marini dell’istituto agrario “Sereni” di Roma, è d’accordo: “La Dad crea un sacco di danni, i ragazzi perdono l’aspetto di socializzazione che è essenziale per gli adolescenti e per gli stessi docenti, la distanza dal gruppo classe crea problematiche non indifferenti”. La stessa dirigente sottolinea i comportamenti borderline dal punto di vista psicologico di alcuni ragazzi. Diventa dunque indispensabile non lasciare soli gli alunni e dare loro la possibilità almeno di frequentare i laboratori, specie nel triennio.
Idea eccellente secondo un’altra dirigente romana, Tiziana Sallusti del liceo “Mamiani”, ma prima va risolto il nodo trasporti. Anche il presidente dell’Anp Mario Rusconi condivide l’appello lanciato da Federico Bianchi di Castelbianco, con la speranza di poter riprendere la didattica completamente in presenza il 4 dicembre.
Favorevole anche la preside dell’IPSIA “Meucci” di Cagliari, Daniela Diomedi. “Essendo un istituto professionale, abbiamo già organizzato un orario settimanale in presenza e a distanza in modalità sincrona e asincrona. Non mancano le criticità, ma siamo fermamente convinti che questo sia necessario per non perdere gli studenti e fare in modo che non si perdano. Abbiamo attivato in collaborazione con l’Ido – prosegue la dirigente – uno sportello per gli studenti più fragili che così possono così contare sul supporto di un team di esperti”.
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