Se il comportamento degli studenti italiani lascia sempre più a desiderare, con 10mila studenti a rischio bocciatura a causa della cattiva condotta, non mancano i casi all’opposto. Anzi, più che casi isolati si tratta di classi intere. Gruppi di ragazzi che si comportano come tutti i docenti vorrebbero: senza alzare mai i toni, dimostrando continuità nell’azione formativa, conducendo atteggiamenti solidali nei confronti dei compagni.
Nel giorno dell’avvio della maturità, il 19 giugno, il Corriere del Veneto e il Corriere della Sera hanno fatto sapere che un concentrato di bravi ragazzi frequenterebbe le scuole del Veneto, in particolare di Treviso. Qui, in tre classi di due diverse scuole superiori tutti gli studenti hanno avuto il 10 in condotta. “Bravi e solidali”: questa la motivazione degli insegnanti che hanno dato il massimo voto nel comportamento degli studenti della 1/a A e della 2/a C del liceo classico ‘Canova’ e della 5/e del liceo linguistico ‘Duca degli Abruzzi’, le cui 25 ragazze sono impegnate negli esami di Stato.
La vicenda – si legge negli articoli – è spiegata da presidi e insegnanti in modo disincantato. Se richiamati, perché santi non ce ne sono, i ragazzi ubbidiscono subito o anzi sono gli stessi compagni ad fare in modo che comportamenti inurbani non vengono ripetuti. Poi solidarietà nel darsi una mano nell’apprendimento ma anche di fronte a cedimenti più gravi come manifestare la voglia di ritirarsi. Ecco che lo scatto d’orgoglio dei compagni: “prendono per mano” l’amico o l’amica facendo proseguire i loro studi. Studenti comunque normali “perché sappiamo anche noi fare casino” dicono, ma sempre entro i limiti e pronti a correggere il tiro nel rispetto degli altri ma anche di sé stessi.
Ragazzi da libro dei sogni? No, da 10 in condotta.