Studenti, a Varsavia 2 su 5 non vorrebbero compagni di classe ebrei
Alla vigilia del settantesimo anniversario dell’insurrezione del ghetto di Varsavia c’è ancora molto da fare sul fronte dell’intolleranza e dell’antisemitismo: un sondaggio realizzato dall’istituto Homo Homini presso 20 istituti superiori di Varsavia, ha rivelato che il 40,1% dei giovani che abitano a Varsavia non vorrebbe avere compagni di classe ebrei. Ma non solo: il 60% dei giovani iscritti intervistati non vorrebbe un partner ebreo e il 44,1% non ama l’idea di un vicino di casa ebreo.
E ancora: secondo il 54,6% dei ragazzi consultati, l’aiuto dei polacchi agli ebrei durante l’Olocausto fu “sufficiente”. Solo il 4,9% è di opinione contraria, mentre l’11,2% pensa che sia stato “eccessivo”.
Le percentuali così evidenti, oltre le aspettative, stanno allarmando le autorità. Tanto che si ripromettono di fare qualcosa di concreto per ‘correggere’ la percezione deviata da secoli di diffidenza, che oggi riemerge sotto forma di discriminazione culturale. E accade proprio nella città dove nel 1943 la battaglia per la sopravvivenza della comunità ebraica si saldò a quella per la libertà del Paese con la rivolta del ghetto, soffocata con un enorme massacro e una raffica di deportazioni. “I risultati di questi sondaggi ci aiuteranno a preparare sondaggi sociali ed educativi“, ha detto Joanna Korzeniewska, esponente della comunità ebraica della capitale polacca, al quotidiano Gazeta Wyborcza, che ha pubblicato i risultati dell’indagine. “Putroppo, siamo di fronte a percentuali molto alte. A confronto con gli studi nazionali di questo tipo, Varsavia si presenta molto male”, è il commento di Michal Bilewicz, ricercatore presso il centro di studi sulla discriminazione dell’Università di Varsavia.
E se non fosse solo un problema di intolleranza legato solo a Varsavia? Forse sarebbe il caso di allargare lo stesso sondaggio in istituti superiori di altri centri cittadini. E non solo polacchi….