Le nuove tecnologie vanno utilizzate con cognizione: se gli studenti non comunicano più né si aiutano tra loro, ma si ritrovano contemporaneamente tutti chini sul proprio smartphone a digitare o a chattare, significa che sono alienati al punto che l’abitudine supera la ragione. È questo il pensiero di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, espresso parlando ai ragazzi presenti in occasione di “3 giorni per la scuola”, in programma fino al 13 ottobre alla Città della Scienza, a Napoli.
“La cosa più moderna è l’uomo, non un tablet o uno smartphone, non i social – ha detto il governatore – e non fatevi più trovare in dieci attorno a un tavolo e ognuno ha la testa chinata sullo schermo del proprio smartphone o tablet: è da rincretiniti. La tecnologia è una importante opportunità, è cultura, scienza, ma anche alienazione”.
Secondo De Luca, bisognerebbe cercare di “stare vicini gli uni con gli altri, vicino a chi ha problemi”.
Ci sono coetanei che potrebbero avere difficoltà economiche in famiglia, ha proseguito il presidente campano: ragazzi, “non vi fate condizionare da immagini di ricchezza, dalle scemenze”. Poi ha aggiunto: “Siate orgogliosi del sudore dei vostri padri, delle vostre famiglie e del sacrificio che fanno e se vostro padre non lavora siate ancora più orgogliosi”.
E ancora: “Siate rigorosi, capaci di gioia e allegria – ha concluso De Luca – ma consapevoli che vi è amico chi vi educa alla durezza della vita e che un posto lo conquistate con sacrificio, non chi vi liscia sempre il pelo”.
Ricordiamo che sull’utilizzo a scuola dei telefoni cellulari e dei tablet a scuola, in Italia l’ultima decisione spetta al collegio dei docenti: è in quella sede, infatti, che si decide l’indirizzo (di tolleranza, didattico o di proibizione) che si vuole dare verso l’uso dei dispositivi on line in classe o in laboratorio.
Mentre in Francia, infatti, dal corrente anno scolastico è scattata, per legge, la proibizione degli smartphone, in Italia sia l’ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli sia l’attuale titolare del dicastero di Viale Trastevere, si sono detti propensi ad un possibile utilizzo in chiave didattica di tali strumenti. Sempre, ovviamente, previo consenso dell’organo collegiale che redige il Ptof, al cui interno va redatto il piano formativo generale che lo sovraintende.
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