Categorie: Estero

Studenti all’estero, lo sballo da alcol è garantito

Lontano da casa per approfondire i loro studi la maggior parte dei ragazzi degli Stati Uniti “under 21”, considerati minorenni e quindi che in patria non raggiungono l’età legale per il consumo di alcolici, mandano giù una quantità tripla di bicchieri, tra vino, birra e super-alcoli. A rivelarlo è stata una ricerca dell’Università di Washington su un nutrito gruppo di studenti americani giunti in Europa per una vacanza-studio dalla durata media di quattro mesi.
I ricercatori statunitensi hanno messo sotto osservazione 177 teen-ager in partenza per diverse mete, molte delle quali europee: i questionari hanno rivelato che senza il controllo di genitori e in Paesi in cui il consumo di alcolici è sottoposto a minori divieti, i ragazzi avevano modificato le loro abitudini, passando in media da quattro a dodici drink settimanali. Mettendo in atto il cosiddetto fenomeno del “binge-drinking”, con bevute all’inverosimile e già in voga in altri Paesi del vecchio continente. A partire dalla Germania, dove alcuni giorni fa è stata resa nota una statistica choc a seguito di un vasto sudio su oltre 4.000 studenti tra i 10 ed i 18 anni: già a partire dai 13 anni e dal terzo ginnasio uno studente su quattro beve alcol regolarmente. Ma anche nel nostro Paese, seppure lontano da questi numeri, c’è da preoccuparsi: in Italia il 16% delle intossicazioni alcoliche, con ricovero al pronto soccorso, riguarda ragazzini al di sotto dei 14 anni. E la metà delle chiamate al 118 nel weekend arriva da giovanissimi ubriachi.
A seguito dello studio realizzato dall’ateneo di Washington è anche emerso chiaramente che i problemi arrivano quando le bevute dei giovani si concentrano nel fine settimana: “gli studenti in partenza per i luoghi di studio – ha spiegato Eric Pedersen, autore dello studio pubblicato su Psychology of Addictive Behaviors – si fanno idee sbagliate di quanto i loro colleghi bevano negli altri Paesi“. Ma evidentemente, aggiungiamo noi, il lato che preferiscono far prevalere della vacanza-studio è soprattutto il primo.
Alessandro Giuliani

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