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Studenti che “impallinano” la docente: abbassati i voti di comportamento; Valditara batte gli organi collegiali 3 a zero

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Difficile commentare l’esito della vicenda della scuola di Rovigo dove alcuni studenti che avevano “impallinato” la professoressa si erano trovati un 9 di comportamento nella pagella di fine anno.
Questa mattina il Ministro aveva fatto sapere di aver invitato la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe per rivedere la decisione.
Nel pomeriggio il consiglio è stato riconvocato e poco fa è arrivata la notizia: i voti sono stati abbassati, sono spariti i 9 e sono arrivati dei 6 e dei 7.
Nel concreto non cambia nulla perché il Regolamento sulla valutazione (DPR 122 del 2009) prevede la bocciatura solo per gli studenti che non arrivano al 6 in “condotta”.
Non è detto però che la vicenda si concluda qui, perché non è da escludere che le famiglie degli studenti coinvolti si rivolgano alla giustizia amministrativa.
Un fatto per intanto è certo: la vicenda fa emergere una debolezza intrinseca della autonomia scolastica che – di fatto – sembra talora operare sotto tutela. Il Ministro, infatti, non ha assunto in proprio nessun provvedimento (anche perché non ne ha la facoltà) ma si è limitato a invitare la scuola a rivedere la decisione già assunta.
E’ chiaro che un cambiamento così pesante e repentino di una decisione già presa getta un’ombra importante sull’esito del consiglio di classe di qualche giorno fa e potrebbe far credere a molti genitori e a molti studenti che i consigli di classe sbaglino molto più spesso di quanto non si pensi.
Un fatto poi è certo: a questo punto possiamo anche dire che il ministro Valditara batte gli organi collegiali della scuola 3 a zero.