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Studenti coccolati, ci sono docenti che non li giudicano più per evitargli ansia. Per Frassinetti è assurdo: rimetteremo i voti alle primarie

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Basta buonismo e coccole, gli studenti che non stanno alle regole vanno messi al loro posto. I motivi della linea intrapresa dal ministero dell’Istruzione e del Merito sono stati sottolineati dalla sottosegretaria Paola Frassinetti: intervenuta a FenixLo chiameremo futuro“, l’evento di Gioventù Nazionale organizzato a Roma da Fratelli d’Italia.

“Noi – ha detto la sottosegretaria all’Istruzione – vogliamo che la scuola torni a essere un ascensore sociale che è nel dna della destra. Non possiamo far sì che sia soltanto il portafoglio dei genitori a determinare il percorso dello studente. Tutti devono partire dallo stesso piano, poi chi merita va avanti a prescindere dal portafoglio”.

Frassinetti ha rimarcato l’importanza della valutazione: una politica che ha portato il dicastero di Viale Trastevere ad introdurre una “stretta” contro il bullismo, con il ritorno del voto di condotta alle medie e maggiore peso agli atti violenti.

La sottosegretaria ha rivelato di avere “già detto al ministro dell’Istruzione di voler rimettere i voti alle primarie”: si tratterebbe, quindi, di un ritorno al passato (tra il 2008, con Maria Stella Gelmini ministro, al 2020, quando tornarono i giudizi con la ministra Lucia Azzolina) e di un superamento delle attuali valutazioni attraverso un giudizio articolato di ogni alunno.

Frassinetti intende ritrovare anche l’autorevolezza del docente: “Tantissimi anni di lassismo e non curanza – ha continuato – hanno prodotto una tipologia di scuola problematica per lo studente e per il docente, ed è da qui che vogliamo ripartire per ritrovare l’autorevolezza del docente che viene preso coltellate, a pallini ad aria compressa, perché ha perso autorevolezza”.

Secondo la rappresentante del Governo Meloni, questi episodi rappresentano la prepotenza, ma soprattutto la fragilità di tanti allievi: per non urtare la loro sensibilità, si arriva al paradosso che in certi casi la scuola evita di giudicarli.

lo studente manifesta un disagio e io – ha sottolineato – sono molto critica al riguardo, perché in alcune situazioni si arriva a voler togliere i voti perché gli dà troppa ansia ed è una deriva che dobbiamo contrastare. Non può esserci una scuola educante e che continua a coccolare gli studenti come se fossero soggetti problematici”.

Il messaggio appare evidente: più rigore e rispetto delle norme, spazio a regole più rigide che non lasciano spazio al buonismo e alle coccole.

Alessandro Giuliani

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