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Studenti colpiscono una docente alla testa e all’occhio con pistola ad aria compressa mentre fa lezione e la deridono sui social

Ha l’aria di essere un episodio di cyberbullismo, ne ha tutte le caratteristiche. Solo che la vittima prescelta da alcuni ragazzi è stata la propria docente, ripresa con dei cellulari nel momento in cui è stata colpita dai pallini di gomma di una pistola ad aria compressa mentre si trovava seduta alla cattedra, intenta a fare lezione.

Un’azione premeditata

Tutto è avvenuto, come riportano La Voce di Rovigo e Fanpage.it, all’istituto Viola Marchesini di Rovigo la scorsa settimana. Il gesto sembra proprio essere premeditato. I colpi sono stati due, uno arrivato alla testa della docente, e uno nell’occhio, una zona alquanto delicata. La vittima è stata costretta a recarsi al pronto soccorso a causa del forte dolore percepito.

La docente, come mostra il video diffuso da varie testate, appare scioccata, si sente certamente umiliata; non si aspettava di certo di essere trattata così dai propri alunni, in modo così bizzarro e soprattutto crudele, davanti all’intera classe. Alcuni alunni la deridono, ridono e la prendono in giro mentre si china per annotare quanto accaduto.

La dirigente dell’istituto, oltre ai provvedimenti disciplinari verso i ragazzi, ha avvertito la Polizia e convocato i genitori. Una sanzione e l’obbligo di formazione di una giornata di educazione civica, con l’aggiunta di un incontro con la psicologa è quanto è stato deciso dalla direzione scolastica. L’episodio è grave: non tanto per le conseguenze fisiche di cui soffrirà la docente, ma per il fatto di essere stato premeditato da più studenti della classe, che si sono organizzati e coalizzati per compierlo.

I provvedimenti della dirigente

“Si tratta di una pistola spara pallini ad aria compressa – conferma Isabella Sgarbi, dirigente scolastica dell’istituto Viola Marchesini – abbiamo provveduto a fare le dovute verifiche confrontate con quanto i ragazzi hanno dichiarato. Il fatto è stato inoltre segnalato alla questura e per tutta la classe ora è prevista la formazione di una giornata sul tema dell’educazione civica ed un colloquio con una psicologa”.

“Quello che più dispiace è che a compiere questa azione siano stati ragazzi di prima superiore, quindi arrivati nel nostro istituto da quattro settimane. Questi studenti avevano già ricevuto dagli insegnanti alcune ore di formazione sul tema delle lesioni e su questo argomento. Al ragazzo che ha sparato e a chi ha fatto il video arriverà una sanzione più severa – specifica -, minore a chi ha partecipato al video. Rimane comunque un episodio grave e lesivo dell’insegnante”.

Secondo Sgarbi la gravità del fatto è dovuta proprio alla premeditazione. “Un atto preordinato, perché i ragazzi si erano accordati prima di compierlo tra chi ha portato la pistola e chi era pronto a filmare. Ma ancora più grave del fatto in sé è stata la derisione dell’insegnante che era già stata colpita. Un comportamento che non ha davvero spiegazione”, conclude. La docente dovrà poi decidere se denunciare o meno il fatto subito alle forze dell’ordine.

In questo caso, quindi, c’è molto più da fare a livello educativo oltre a pensare a divieti di cellulare in classe.

Redazione

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