Sono molteplici le storie che accadono a scuola. Come quella del preside che si è piazzato con la bilancia, all’entrata dell’istituto, per pesare gli zaini degli allievi.
Teatro della vicenda è stato l’istituto comprensivo Anna Botto di Vigevano, nel pavese. La decisione del dirigente scolastica sarebbe stata la risposta, forse eccessiva, alle tante lamentele delle mamme degli allievi, che andava avanti da diverse settimane, per l’eccessivo carico di libri che i figli-studenti, del corso delle medie, sono costretti a portare a scuola ogni giorno.
“Sono rimasto sbalordito – ha poi raccontato alla Provincia Pavese – in prima media la cartella più leggera pesava 8,4 kg e la più pesante 10 kg, ma gli insegnanti mi hanno riferito che in alcuni giorni gli zaini sono ancora più pesanti perchè gli alunni devono portare a scuola i volumi triennali”.
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Dopo aver constatato di persona che le mamme degli studenti non esageravano, il capo d’Istituto si è convinto che così non si può andare avanti: da tempo, gli ortopedici hanno infatti scientificamente provato che l’utilizzo continuo di pesi in età giovanile può comportare seri problemi, permanenti nell’età adulta, all’apparato muscolare, ma soprattutto scheletrico.
Anche per questo, ha detto il preside del pavese, “non sono d’accordo sull’utilizzo dei libri solo a casa, mentre mi sono interessato per l’acquisto degli armadietti, ma si viaggia sui mille euro per classe”.
Sono soldi che, ovviamente, la scuola non può permettersi. E allora? Forse il dirigente scolastico avrebbe fatto meglio a mettersi con la bilancia, anzi con il portafoglio vuoto, davanti al ministero dell’Istruzione.
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