“L’Italia, negli ultimi anni, ha fatto notevoli passi in avanti nel miglioramento della qualità dell’istruzione”, ma forti sono le differenze nelle performance degli studenti all’interno del Paese, “con le regioni del Sud che restano molto indietro rispetto alle altre”, tanto che “il divario della performance in ‘Pisa'(gli standard internazionali di valutazione) tra gli studenti della provincia autonoma di Bolzano e quelli della Campania equivale a più di un anno scolastico”: lo dice l’Ocse che ha pure rilevato che in Italia molti giovani non possiedono buone competenze matematiche e non hanno una conoscenza approfondita della lingua inglese”.
Se è vero che le scuole italiane vengono considerate “inclusive” e con “un buon livello di qualità”, spiega ancora l’Ocse, resta “la necessità di migliorare le competenze di base come del resto quelle trasversali, tecniche e digitali delle nuove generazioni”.
La riforma della “Buona Scuola” – dice il rapporto – può essere annoverata tra i “passi avanti nell’affrontare le sfide” sulle competenze in Italia. Infine nota dolente, il numero dei laureati nel nostro Paese, molto al di sotto della media degli altri Paesi Ocse: 20% (tra i 25 e i 34 anni) rispetto al 30%.
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