Estero

Studenti di colore conseguono finalmente i diplomi 60 anni dopo la segregazione scolastica: accade negli Usa

La questione nera negli USA, prodotto di un’asimmetria spesso conflittuale e deleteria, ha limitato fortemente i diritti degli individui e, soprattutto, dei relativi discendenti, innescando una moltitudine di tensioni di natura identitaria. I servizi ad personam, tra cui scuole, ospedali, formazione continua e rappresentanza politica erano, difatti, riservati alla popolazione bianca con alcune eccezioni. Ha prodotto molto scalpore ed entusiasmo la restituzione a ciclo, specie nei distretti delle maggiori città quali Washington DC e New York, dei diplomi di scuola superiore finalmente spendibili per la popolazione studentesca di colore che non ne ha potuto beneficiare un tempo, oltre 60 anni fa.

L’85% della popolazione in oggetto oramai si trova in pensione, il 10% è deceduta ed il 5% è costretta a condizioni di invalidità. Data l’età degli ex-studenti, la spendibilità di tale titolo di studio è nulla. I riceventi fanno però sapere, intervistati dalla BBC, di aver ricevuto tra le mani un documento che aumenta la rispettiva autoreferenzialità intellettuale ed identitaria: loro hanno studiato e dato loro stessi con impegno come la restante popolazione statunitense, nonostante le attività di discriminazione, i soprusi, le violenze fisiche e psicologiche ricevute, costellate di processi sommari a loro carico e la limitazione della libertà personale.

Pennsylvania e Maryland come esempi di riconoscimento e giustizia

Almeno 58 studenti di colore che frequentavano una scuola segregata sul terreno della Gallaudet University di Washington, DC, all’inizio degli anni ’50 non hanno mai ricevuto i diplomi di scuola superiore. Sessant’anni dopo essere stati in grado di iscriversi per la prima volta alla scuola, gli studenti e i loro discendenti sono stati onorati sabato durante una cerimonia di laurea ospitata dalla Gallaudet University, un’università di arti liberali. “Avevano frequentato la scuola e non avevano nulla da dimostrare. E questo, ne sono sicuro, è stato deludente per loro. Erano abbattuti da quell’esperienza”, ha dichiarato ai microfoni delle CNN durante l’evento in oggetto Carolyn McCaskill, docente universitaria della Gallaudet University e direttrice fondatrice del Center for Black Deaf Studies della scuola.

L’evento “costituisce una parte significativa del costante impegno della Gallaudet University per riconoscere e possedere le sue passate ingiustizie razziali ed educative”, ha affermato l’università in una nota. Gli studenti da riconoscere, in totale oltre un migliaio, erano nelle classi K-12 presso la Kendall School nel campus Gallaudet nei primi anni ’50 e hanno potuto frequentare la scuola solo dopo una battaglia legale contro la segregazione. Kendall era l’unica scuola elementare nella zona a unica nella città per studenti non udenti: in Pennsylvania e Maryland questa categoria beneficiò di una maggiore accoglienza, mentre a Washington non fu permesso loro di iscriversi.

Il caso di Washington come precursore di identità e rivalsa

La scuola ha creato una divisione per studenti di colore dopo che le famiglie di diversi studenti hanno intrapreso un’azione collettiva nel 1952 contro il Board of Education del Distretto di Columbia e hanno vinto la causa. Il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto di Columbia si è pronunciato a loro favore, affermando che gli studenti non potevano essere inviati fuori dallo stato o dal distretto per ottenere la stessa istruzione fornita agli studenti bianchi. McCaskill ha affermato che il caso è stato uno dei tanti che ha stabilito il precedente per la storica sentenza della Corte Suprema su Brown v. Board of Education nel 1954, che ha reso incostituzionale la segregazione scolastica. Mentre gli studenti frequentavano la divisione scolastica in oggetto, ha dichiarato McCaskill, la loro “istruzione era principalmente focalizzata sugli studi professionali, ma non accademici, e non erano preparati per il college”. 

Successivamente, quando le aule della Kendall School sono state integrate, McCaskill afferma che gli studenti erano ancora trattati in modalità non consone e non hanno mai ottenuto i diplomi di scuola superiore. Kenneth Miller, 82 anni, la cui madre Louise B. Miller ha guidato la class action, è tra i pochi studenti ancora vivi. “Voglio che lui e alcuni altri studenti che erano lì facciano l’esperienza di attraversare il palco e sperimentare il conseguimento dei diplomi di scuola superiore. Voglio che abbiano quell’eccitazione”, ha detto McCaskill. “L’esperienza dei 58 studenti che hanno frequentato la Kendall School nei primi anni ’50 è solo una piccola parte della storia della nostra comunità”, ha affermato McCaskill ai microfoni della CNN.

Andrea Maggi

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