Attualità

Studenti diplomati senza nemmeno le competenze di base, tre azioni del Cnel

Aumenta il numero di studenti che, pur ottenendo un diploma di scuola secondaria di secondo grado, non raggiunge il livello minimo 3 nelle competenze di base in Italiano e Matematica e nemmeno il livello B1 in Inglese (lettura e ascolto). Il fenomeno è presente in tutte le regioni italiane, con picchi preoccupanti in Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

La denuncia

Lo denuncia il Cnel, nell’illustrare un documento della Commissione Politiche sociali e sviluppo sostenibile per rilanciare il sistema dell’istruzione e della formazione.

Il documento è stato presentato durante un convegno svoltosi il 20 febbraio a Roma, nella sala del Parlamentino del Cnel, aperto dal presidente Tiziano Treu e conclusi dagli interventi delle parti sociali.

C’è bisogno di una sferzata: dispersione troppo alta

In base ai dati dalla Relazione 2019 del Cnel, la scuola italiana sembra avere davvero bisogno di una sferzata: oltre al dislivello di competenze, mediamente orientate al basso, un giovane su cinque non ha nemmeno quelle di base necessarie per accedere al mondo del lavoro.

Inoltre, la dispersione scolastica nel nostro Paese ha superato il 20%: lo dicono i dati Invalsi.

Per il Cnel, quindi, se si vuole “contribuire allo sviluppo del Paese occorre mettere al centro dell’agenda politica i temi dell’istruzione e della formazione”.

Tre azioni: orientamento, parità d’accesso, formazione permanente

Sono tre le azioni proposte dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro: “rafforzamento dell’orientamento, garanzia della parità di accesso a partire dai più piccoli e formazione permanente, soprattutto alla luce delle continue e rapide evoluzioni del mercato del lavoro”.

Gianna Fracassi, vicepresidente Cnel, ha detto che “per alcuni di questi temi stiamo valutando la possibilità di predisporre proposte di legge e continueremo a rafforzare anche il confronto istituzionale qui al Cnel, la casa della partecipazione, tra associazioni e mondi spesso distanti tra loro ma che in molti casi trovano la giunta sintesi come accaduto per la stesura del documento sulla scuola”.

Fracassi ha detto che occorre “rimettere oggi al centro del dibattito una strategia nazionale sui temi dell’istruzione e della formazione: è un’esigenza sentita da tutti, sia dalle associazioni datoriali che sindacali”.

Alessandro Giuliani

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