Studenti disabili, lettera aperta a Berlusconi: “basta riduzioni al sostegno”
La scuola italiana non sosterrebbe adeguatamente gli studenti disabili: la denuncia è giunta nei giorni scorsi sulla scrivania del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, attraverso una lettera aperta scritta dal segretario del sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità (Sfida), Andrea Ricciardi. Secondo il sindacato occorrono una serie di interventi urgenti per migliorare le condizioni degli studenti disabili, ad iniziare dal mondo della scuola: “per molti genitori di studenti disabili l’arrivo del mese di settembre significa l’inizio di una lotta per garantire il diritto allo studio del proprio figlio. In Italia, da qualche anno le scuole, sulla base delle diagnosi funzionali, le scuole comunicano al Csa le ore necessarie per il sostegno agli alunni disabili dell’istituto ma, quasi sistematicamente, le ore di sostegno vengono ridotte”.
Ricciardi chiede al premier i motivi che portano a “tagliare” le ore di sostegno: “forse – si chiede il segretario della Sfida – per rientrare nei parametri della spesa pubblica? Gli studenti che hanno genitori che contestano o si rivolgono alla magistratura ottengono i loro diritti mentre gli studenti, i cui genitori non hanno i mezzi o le capacità di far valere i diritti dei propri figli, hanno la riduzione delle ore di sostegno o non hanno l’assistente educativo o gli ausili necessari. Lo Stato ha il diritto di risparmiare su questi studenti? Possiamo chiamarla civile una società che non mette tutti i suoi cittadini in condizione di esercitare il diritto all’istruzione?”.
Dopo aver esaminato il problema, Ricciardi si rivolge al premier per una serie di richieste tese a migliorare l’assistenza verso i ragazzi portatori di handicap: “lo Stato – dice il sindacalista – anche attraverso le Regioni, contribuisce completamente all’acquisto di ausili indispensabili per la vita quotidiana dei disabili: è indispensabile che l’indennità di accompagnamento, di 443,87 euro mensili, per i disabili gravissimi, venga equiparata almeno allo stipendio lordo di una badante che lavora 36 ore settimanali. E anche che la pensione di invalidità passi da 233,87 euro a 500,00 euro mensili”.
Sul fronte parlamentare, si auspica un’approvazione alla “la proposta di legge d’iniziativa dei deputati Di Giandomenico, Manineti, Barbieri, Lucchese, Bianchi, Drago e Leone, presentata il 29 aprile 2004, relativa alla modifica all’articolo 42 del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, in materia di prepensionamento di genitori di portatori di handicap in condizioni di gravità”.
Per quanto riguarda propriamente la scuola, nella lettera si chiede un impegno del Governo per snellire le procedure di nomina degli insegnanti di sostegno: “in Italia – scrive Ricciardi – all’inizio dell’anno scolastico, nelle province dove il Csa non ha fatto le nomine degli insegnanti di sostegno, è bene che i capi di istituto facciano, in piena autonomia, le nomine secondo le graduatorie di istituto al momento attive, per garantire una continuità educativa degli insegnanti di sostegno, in ciascun grado di scuola. Inoltre – si legge nella lettera – tutte le nomine (comprese quelle dei capi di istituto) dovrebbero avere decorrenza fino al completamento del ciclo scolastico. Per gli studenti che frequentano le classi successive alla prima di ogni ciclo didattico, dovrebbe infine restare invariato il numero delle ore di sostegno per l’intero ciclo e un impegno di spesa da parte del Governo finalizzato per la nomina di assistenti educativi, per l’assistenza igienica e l’acquisto di ausili da parte delle istituzioni scolastiche”.