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Studenti dislessici, arrivano le prime borse di studio

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La dislessia va diagnosticata il prima possibile. E poi sempre affrontata e compensata. Per cercare di allargare questo messaggio alle decine di migliaia di famiglie che in Italia vivono da vicino questo disturbo, o altri specifici dell`apprendimento (disgrafia, disortografia, discalculia), Fondazione Telecom Italia ha assegnato per la prima volta in Italia tre borse di studio del valore di 4.000 euro all`anno per tre anni a tre studenti affetti da dislessia dell’Università La Sapienza di Roma.
I premi sono stati conferiti il 15 giugno, durante una cerimonia, e fanno parte del programma triennale di Fondazione Telecom Italia, realizzato con l`Associazione Italiana Dislessia, per combattere i Dsa nelle scuole italiane.

L’obiettivo principale dei promotori del premio è affrontare, su più fronti, un problema come la dislessia che in Italia si stima interessi circa 350.000 studenti fra i 6 e i 19 anni, pari al 4-5% della popolazione scolastica (mediamente uno studente ogni classe di 20 alunni) ed è causa frequente di abbandono scolastico e di correlati problemi di autostima e di motivazione all`apprendimento.
Il programma ha durata di tre anni scolastici e prevede un investimento, da parte di Fondazione Telecom Italia, di 1,5 milioni di euro. Si articola in quattro progetti operativi: “Non è mai troppo presto”: progetto finalizzato alla messa a punto di un percorso di screening scientificamente accettato per il riconoscimento precoce della dislessia. “A scuola di dislessia”: programma di formazione specifica degli insegnanti sui DSA nelle scuole di ogni ordine e grado. “Campus”: settimane residenziali nelle quali i ragazzi sperimentano diverse modalità di utilizzo degli strumenti compensativi tra cui computer e programmi di ausilio alla lettura. “Lo zaino multimediale”: una biblioteca digitale per fornire libri scolastici in formato pdf agli studenti affetti da DSA.
Gli studenti premiati da Fondazione Telecom Italia – ha detto Fabio Di Spirito, segretario generale della Fondazione – sono testimoni di un percorso compiuto con successo per combattere la dislessia, una forma di disagio che spesso viene sottovalutata, ma che può influire negativamente sulla crescita dei giovani. Si tratta di un grande patrimonio umano e intellettuale da tutelare e aiutare, per il quale esistono forme di contrasto e di compensazione che permettono alla persona dislessica di inserirsi senza problemi nelle attività dello studio, del lavoro e delle relazioni sociali“.