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Studenti e genitori violenti: nessun calo dei casi; l’aumento delle sanzioni sembra non avere effetti

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Come abbiamo avuto modo di scrivere più volte è molto difficile che un problema complesso come quello della violenza fra le pareti scolastiche possa essere risolto con soluzioni semplici.
E adesso i primi dati resi noti dallo stesso ministro Valditara ne sono la prova.

Le aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei docenti e del personale scolastico non stanno affatto diminuendo, nonostante le misure adottate in questi mesi.
Quando, nel marzo scorso, entrò in vigore la legge 25 fortemente voluta, tra gli altri, dal deputato leghista Rossano Sasso, si parlò di una vera e propria svolta epocale.
“Chi tocca un docente tocca lo Stato” aveva dichiarato il parlamentare della Lega e il ministro Valditara aveva aggiunto che con le misure previste per la valutazione del comportamento degli studenti la situazione nelle scuole sarebbe cambiata in poco tempo.

Adesso, dopo tre mesi di scuola, si incomincia a fare un primo bilancio.
Nel 2022/23 erano stati segnalati 36 casi di violenza contro il personale scolastico, nel 2023/24 erano saliti però 68. I primi numeri dell’anno in corso non fanno ben sperare: da settembre ad oggi si sono avuti già 19 casi (5-6 al mese in media, corrispondenti, all’incirca al dato dello scorso anno).
Il “giro di vite”, insomma, non sembra aver sortito effetti particolarmente significativi.

Il fatto è che, forse, aumentare le sanzioni per combattere gli episodi di violenza non è la soluzione migliore.
Ovviamente è indispensabile far comprendere ai ragazzi e alle ragazze, ma anche e soprattutto ai loro genitori, che ci sono comportamenti che, di fatto, sono veri e propri reati, espressamente previsti dal nostro codice.
Per il resto bisogna accettare la realtà: il “germe” della violenza ha origini complesse, che non sempre hanno a che vedere con i modelli educativi di riferimento.

Per comprenderne le ragioni bisogna forse entrare anche nei meccanismi di funzionamento della mente umana e del modo con cui si costruiscono e si sviluppano le relazioni interpersonali nelle diverse fasi della vita individuale, dall’infanzia alla preadolescenza e all’adolescenza.
E non è detto che, per ogni età, le “contromisure” per arginare la violenza possano essere le stesse.