Studenti e rispetto dei beni comuni, a Parma chi sporca paga

Far comprendere alle nuove generazioni, non solo a parole, l’importanza dell’educazione civica: con questo presupposto educativo, gli organi collegiali di un istituto secondario di primo grado di Parma hanno introdotto un regolamento ferreo per evitare che le suppellettili dell’istituto facciano la fine dei tanti monumenti imbrattati. La norma d’istituto, in vigore dal 21 marzo nella scuola media parmense “Fra Salimbene”, prevede che se uno degli oltre 500 alunni iscritti sporcherà gratuitamente il proprio banco – con scarabocchi, scritte, disegni o altro – rischierà di ritrovarsi a fine quadrimestre con il 5 condotta, ma dovrà anche pagare una multa fino a 150 euro.
E non potranno dire di aver trovato il banco già così: nei giorni scorsi, infatti, gli stessi alunni dell’istituto emiliano si sono messi all’opera per far tornare quasi nuovi banchi e sedie utilizzando spugne e pezzette intrise di detergenti.
Nelle parole di Donata Donati, dirigente scolastico del “Fra Salimbene” si coglie il senso dell’iniziativa, alla cui base c’è la presa di coscienza che “purtroppo il bene comune” nella società moderna è diventato sempre più “un oggetto misterioso: non si sa mai a chi tocca averne cura. Noi – ha sottolineato il capo d’istituto – cerchiamo di far capire agli studenti che va tutelato. L’attenzione per i beni comuni è già da molti anni in diminuzione, lo vedi non solo a scuola: la mattina davanti ai portoni di ingresso capita di trovare per terra bottigliette o bicchieri. E a lasciarli non sono stati adolescenti, ma adulti”. Del resto la regola secondo cui ‘vale più un grammo di esempio che un chilo di parole’ vale sempre: nella scuola di oggi come in quella di ieri.
Alessandro Giuliani

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