Una scuola per bene, un gruppo di studenti con tanta voglia di creare, un professore di matematica dalla didattica innovativa.
È il mix di ingredienti e protagonisti di una “bella storia” tutta italiana, dentro “la pentola piena di innovazione” del Collegio Pio X di Treviso, riportata dal Corriere del Veneto.
Una ricetta che grazie ad un corso integrativo sperimentale di un’ora e mezza di “matematica creativa”, ovvero equazioni e algoritmi utilizzati per creare oggetti ha dato vita a sei progetti molto fantasiosi ma anche molto concreti.
Sotto l’attenta guida di Gianni Mazzonetto professore universitario, un gruppo di studenti dei primi anni del Liceo Scientifico ha imparato e sperimentato la progettazione di oggetti mediante formule matematiche elaborati con il supporto di uno specifico software di programmazione.
Un progetto ha riguardato un aereo con la presentazione degli studi matematici e del modello in scala. Uno studente ha dimostrato, invece, come si può utilizzare la matematica per progettare carrozzerie di vettura di Formula 1. Altre idee sono state: un drone matematico, un orologio matematico e i nervi per trasmissioni di segnali all’interno del corpo.
Sicuramente il progetto che maggiormente ha destato interesse anche perché è diventato un brevetto è quello raccontato da due ragazzi, che riguarda lo scarpone da sci senza ganci, basato su un sistema di cavetti che si stringono con la pressione del piede infilato nella calzatura. Il fatto che questi due ragazzi siano due giovani rampolli di note famiglie industriali (Tobias Benetton e Niccolò De Longhi per la precisione), è un particolare non rilevante che non deve sminuire l’idea innovativa dei due studenti né il programma innovativo del loro professore.
I vari lavori sono stati presentati durante la “festa della matematica creativa”, organizzata appositamente dall’Istituto che ha visto la partecipazione anche di diverse autorità locali come il sindaco di Treviso Giovanni Manildo e del Vice presidente della Commissione Cultura della Camera Franco Conte e vari esperti di settori tecnologici . Il Mondo dell’industria ha mostrato nel corso dell’incontro grande interesse per questa didattica innovativa e per i suoi risultati sorprendenti.
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“Abbiamo pensato a uno scarpone semplice” hanno raccontato durante la presentazione Niccolò e Tobias, “che elimini le complessità meccaniche perché i ganci già ti fanno perdere la voglia. Sotto la suola c’è un plantare che si abbassa con il peso del corpo e a quel punto dei cavetti interni scattano, si stringono e chiudono le parti mobili dello scarpone».
“Ho suggerito di utilizzare il peso del corpo che vale ottocento newton per chiudere lo scarpone e loro sono andati avanti sviluppando l’idea del plantare e dei cavi” ha precisato inoltre il professor Mazzonetto.
Ma come si riesce a trasformare la matematica creativa in oggetti concreti?
In sostanza, un oggetto viene fotografato e ricalcato al computer con alcuni dei più noti programmi sul mercato; in sostanza ogni linea, retta o curva, corrisponde ad una precisa equazione. Modificando l’equazione si modifica l’oggetto che poi si ricompone a piacimento in tre dimensioni.
Ma come fanno a 15 anni a stare cosi avanti ? Lo ha spiegato il professore “ A 15 anni si tuffano nella matematica della quinta liceo ma la imparano provando e non ascoltando. Di loro aggiungono idee fresche, disintermediate, con quel pizzico di genialità bambina di chi non vede ostacoli davanti.
Aggiungiamo pure che gli altri elementi necessari sono anche una scuola “che ci crede” ed un professore che ha il coraggio di uscire fuori dagli schemi provando ad esaltare le doti e la voglia di innovazione degli studenti.
Questo mix di ingredienti ha permesso di avere un caso di successo di scuola 2.0.
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