La protesta giovanile contro il surriscaldamento del clima ha toccato l’apice il 15 marzo, ma non si fermerà lì: “è solo l’inizio”, hanno detto i ragazzi italiani che hanno riempito le piazze in occasione della protesta ambientalista lanciata dalla 16enne svedese Greta Thunberg. La volontà espressa sarebbe quella di continuare con i ‘Friday for future’, sempre di venerdì, senza soluzione di continuità, seppure con modalità e città diversificate.
Si ripartirà da Roma, dove venerdì 22 marzo si dovrebbe realizzare una nuova manifestazione, sempre per sensibilizzare i leader politici sulla salvaguardia del clima: stavolta l’appuntamento dovrebbe essere a piazza del Popolo. Però a partire dalle ore 15. E quella di darsi appuntamento nel pomeriggio, per evitare di perdere la scuola, dovrebbe essere una decisione che varrà per tutte le altre forme di protesta organizzate d’ora in poi.
L’obiettivo è non disperdere la travolgente “esperienza” del 15 marzo, iniziando anche a dialogare con amministratori, politici e istituzioni.
“Vogliamo continuare la nostra manifestazione per il clima tutti i venerdì ma dopo la scuola – ha detto all’Ansa uno dei giovanissimi protagonisti del partecipato corteo capitolino – magari, senza tornare a casa, una volta terminate le lezioni, ci si daremo appuntamento da qualche parte. Ne ho parlato già con diversi compagni di scuola”.
“Siamo all’inizio di qualcosa di meraviglioso, dobbiamo rimanere compatti e provare a rendere concreto l’appello di Greta”, ha scritto intanto un’attivista sedicenne sui social.
Continuare tutti i venerdì, però, non sarà facile: cosa accadrà, infatti, dopo che l’euforia per le contestazioni si sarà esaurita?
A meno che anche in Italia non prenda in mano la situazione un’altra Greta Thunberg, che in “splendida” solitudine per tanti venerdì consecutivi ha portato in piazza i suoi ‘Skolstrejk for Klimatet’.
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