Se Greta Thunberg non è stata invitata “ufficialmente” alla Cop26, in occasione del Day of Action di Glasgow, a Roma gli studenti protestano contro il G20. Oltre ai collettivi, presenti i coordinamenti studenteschi e alcuni attivisti dei Fridays for future che si sono dati appuntamento al Circo Massimo da dove sono partiti in corteo fino al ministero dell’Istruzione.
“Vogliamo un modo diverso di fare scuola che potenzi la partecipazione e cittadinanza attiva dei giovani. Basta con lo stress di una scuola vecchia, che ci opprime, carica di compiti a casa. E stop anche alle fasce orarie che annullano interessi ed attività extra scolastiche degli studenti”: così per lo più gli striscioni e i commenti dei ragazzi, intervistati nel corso della manifestazione.
“Siamo noi il futuro, dovete ascoltarci” e chiedono ai leader mondiali più attenzione sul clima, sulla scuola, sul lavoro, sul loro futuro che vedono sempre più minacciato: “Siamo qui oggi perché dall’altra parte di Roma si stanno incontrando i 20 capi di Stato più potenti del mondo; provano maldestramente a dare risposte ai nostri problemi ma noi abbiamo bisogno di dire che il futuro è nostro e siamo qui per riprendercelo”.
“Dopo la pandemia la salute mentale è stata ignorata, tra noi ragazzi i dati dicono che aumentano ansia e depressione, poi c’è la questione del lavoro, il sistema scolastico è distrutto da 25 anni di tagli. O la fine della pandemia è il punto di svolta in cui riusciamo a fare qualcosa, o probabilmente non si potrà più cambiare”.
“Siamo stanchi, in vista del G20 decidono tutto i potenti, noi siamo il futuro, vogliamo decidere noi, siamo stanchi di non essere presi in considerazione, i nostri diritti sono messi totalmente in secondo piano e questo non ci sta più bene”.
Tuttavia, secondo quando gli stessi organizzatori denunciano, molti studenti intervenuti nella prima fase della protesta, hanno fotografato o filmato la loro adesione alla manifestazione per pubblicarla sui social e poi sono andati via.
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