Altro che lento tramonto. Negli ultimi anni tanti studenti italiani e europei hanno continuato ad usufruire del progetto Erasmus, contraddicendo le nere prospettive che in quasi 30 anni ha fatto viaggiare 3 milioni di giovani. E sono confortanti anche i numeri dell’Erasmus+, il nuovo programma che fa viaggiare gli studenti universitari, giunto in Italia e in Europa un anno fa. A sostenerlo, il 23 gennaio a Roma, sono stati i direttori delle Agenzie europee del programma, riuniti a Roma per l’incontro annuale.
Questi i numeri forniti.
UNIVERSITA’ – L’anno accademico 2012/2013 ha segnato un record sia per l’Europa che per l’Italia: sono stati 25.224 gli studenti italiani in mobilità Erasmus per studio e tirocinio sul totale europeo di 268.143. Questo dato posiziona l’Italia tra i quattro principali paesi per studenti in partenza verso diverse destinazioni europee. Se si guarda all’accoglienza il nostro paese è al quinto posto, poco dopo Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, con circa 19.000 studenti europei ospitati nelle nostre università. Per il 2014-2015 ne sono stati finanziati altrettanti ed è realistico un aumento se si considera il tasso di crescita registrato negli anni.
Dall’inizio del programma, nel 1987 fino a tutto il 2013 gli studenti universitari complessivamente coinvolti a livello europeo hanno superato i 3 milioni. L’Italia ha contribuito per il 10%, quindi con 300mila studenti universitari che hanno partecipato.
SCUOLA – Saranno oltre 1.600 i docenti di scuole italiane coinvolti in un corso di formazione o un periodo di codocenza in scuole europee (+60% rispetto al 2013). Sono 273 le scuole che riceveranno finanziamenti per svolgere attività di collaborazione in partnership internazionali con studenti e docenti di altri paesi d’Europa. Altre 48 scuole saranno invece le pioniere dell’azione dedicata ai cosiddetti Partenariati strategici trans-settoriali, che coinvolgono anche imprese, enti locali e altre organizzazioni, impegnate in attività volte a migliorare le competenze dei giovani per il mondo del lavoro.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE – Nel 2014, il finanziamento all’Italia è stato di oltre 33 milioni di euro per circa 8.000 soggetti in mobilità in Europa e quasi 200 organismi coinvolti nei Partenariati.
“In questo momento – il presidente di Isfol, Pietro Varesi – di crisi occupazionale, le opportunità di crescita, formazione e professionalizzazione offerte da un’esperienza di stage all’estero costituiscono per i giovani del nostro Paese uno strumento prezioso ai fini del successivo inserimento lavorativo”. GIOVANI – Nel 2014, sono stati 12 milioni gli euro destinati a circa 500 progetti di mobilità giovanile approvati dall’ANG. “E’ stato un primo anno soddisfacente che ci fa ben sperare per il futuro”, ha commentato Giacomo D’Arrigo, direttore generale dell’Agenzia.
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EDUCAZIONE DEGLI ADULTI – le mobilità riguarderanno 330 persone impegnate nell’educazione degli adulti (+50% rispetto al 2013). “Anno dopo anno – ha detto Flaminio Galli, direttore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ – il programma Erasmus+ dimostra la sua straordinaria importanza e vitalità. La voglia di fare esperienza formativa all’estero cresce come il numero dei partecipanti e i risultati sul piano formativo e sociale. In un momento storico in cui torna la tentazione di alzare frontiere e steccati, la mobilità degli studenti e dei docenti rafforza l’identità comune europea, migliora la preparazione individuale e favorisce l’occupazione”. Erasmus+ prevede anche altri due ambiti, quelli “Istruzione e Formazione Professionale”, di competenza di Isfol, e “Giovani”, gestito dall’Agenzia Nazionale per i Giovani.
Nei settori “Scuola, Università ed Educazione degli adulti” (gestiti in Italia da Indire), l’Italia ha beneficiato nel 2014 di un budget di 78 milioni di euro: 56,5 milioni per l’istruzione superiore, 16,7 mln per la scuola e 4,9 mln per l’educazione degli adulti.
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