La mattina del 12 maggio, l’accesso all’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna è stato bloccato dagli studenti che contestano le prove Invalsi.
Nel giorno di somministrazione delle prove standard nazionali nelle scuole superiori, l’ingresso dell’Usr, in via de’ Castagnoli a Bologna, è stato incatenato: davanti, alcuni pannelli con le scritte ‘Blocchiamo le invalsi’.
La protesta – scrive l’Ansa – è stata ‘rivendicata’ dal Cas (collettivo autonomo studentesco), che su Facebook ha anche pubblicato alcune foto. Sono stati gli impiegati dell’ufficio a trovare il portone sbarrato: sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno tagliato la catena che è stata poi sequestrata dalle forze dell’ordine.
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In una nota, pubblicata sempre su Facebook, il Cas invita a boicottare i test. Da qui, l’orgine del gesto contro l’Usr: “per ribadire il rifiuto verso i test Invalsi, dannosi per la didattica e che, come già ribadito, non fanno altro che puntare a una standardizzazione dei saperi e classificare attraverso i risultati le scuole in serie A e serie B”.
Il collettivo degli studenti ritiene che i test “sprecano risorse (24 milioni all’anno senza contare gli stipendi dei responsabili) mentre gli studenti sono costretti a passare la maggior parte del nostro tempo in edifici pericolanti, senza laboratori, materiali e spesso anche professori”.
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