Home Alunni Studenti italiani assenteisti: a casa almeno una volta ogni 15 giorni

Studenti italiani assenteisti: a casa almeno una volta ogni 15 giorni

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La maggior parte degli alunni e studenti italiani sarebbe molto più incline ad assentarsi da scuola rispetto agli altri allievi pari età dell’area Ocse: lo si evince dal Report Ocse Pisa diffuso nei giorni scorsi e rielaborato il 6 dicembre dal portale Skuola.net.

In Italia assenti il triplo dell’area Ocse

Nell’esaminare le assenze dalle lezioni, che impattano non poco sul rendimento scolastico dei ragazzi, sulla regolarità delle lezioni e sull’incidenza formativa, dal Rapporto Ocse Pisa emerge che all’interno dei Paesi Ocse sulle due settimane prese in considerazione per fare le rilevazioni, in media è stato il 21% degli studenti a non presentarsi in classe almeno per un giorno. Mentre in Italia la percentuale arriva quasi al triplo, con il 57% dei ragazzi che ha ammesso di aver saltato almeno un giorno di lezioni.

A tal proposito, va ricordato che in Italia nella scuola secondaria, da quasi un decennio anche alle superiori, il limite massimo di ore di assenza, computato sul totale annuo, è pari al 25%.

Più assenze, più bullismo

Ma il report Ocse Pisa mette in evidenza anche un altro interessante aspetto: nella maggior parte dei Paesi della vasta area esaminata, vi una sorta di correlazione tra le assenze degli studenti e le vittime di bullismo, visto che è stato rilevato che al crescere di uno dei due valori aumenta anche l’altro.

Dal rapporto è emerso, infatti, che gli studenti che operavano in un clima disciplinare migliore e avevano un maggior sostegno emotivo dalle famiglie, era più raro che saltassero frequentemente la scuola.

Ma sui ritardi siamo in linea

Va infine rilevato che sul fronte dei ritardi fatti registrare per l’arrivo a scuola, gli studenti italiani sarebbero in linea con gli altri territori Ocse.

I nostri allievi, infatti, superando anche gli stereotipi sugli italiani perennemente in difficoltà rispetto agli appuntamenti prefissati, arrivano leggermente meno in ritardo rispetto alla media dei Paesi Ocse: hanno fatto registrare il 45%, contro il 48%.