La fine del 2010 è stata salutata non solo dal canonico discorso del Capo dello Stato, quest’anno incentrato sulle difficoltà che incontrano i nostri giovani a trovare una valida collocazione sociale e sull’esigenza di trasformarlo in una priorità, in “un assillo comune della Nazione”. Il tema affrontato da Napolitano è stato anche proposta da un’associazione studentesca di Bari: gli universitari, facenti capo alla Rete della Conoscenza, hanno realizzato un video di alcuni minuti, pubblicato su internet sul sito youtube, affidato ad uno studente seduto all’interno dell’ateneo di Bari. Il ragazzo è seduto tra delle macerie, che secondo quanto riferito dagli stessi studenti “alludono simbolicamente allo stato in cui versa ormai l’università e l’Italia intera“. Il primo riferimento è al presidente Napolitano, che prima di Natale e alla vigilia dell’approvazione definitiva del ddl Gelmini, ha ricevuto una delegazione di rappresentanti degli studenti: “è stato l’unico esponente delle istituzioni – dice il giovane – di questa repubblica a porsi il problema di aprire un dialogo, per quanto limitato, con gli studenti e le studentesse in mobilitazione“.
Il video, ha poi aggiunto, è dedicato a tutte quelle persone che “ci hanno insultato durante le proteste dei mesi scorsi”: poi ha ripercorso tutti i temi delle mobilitazioni, in particolare affrontano “i sogni e i bisogni di una generazione, la preoccupazione per la situazione della democrazia in Italia, lo smantellamento del diritto allo studio, la volontà di non fuggire da un Paese, l’Italia, che per noi non lascia intravedere alcuna speranza di futuro“.
Parole molto simili a quelle pronunciate dal Capo dello Stato durante il messaggio di fine anno: secondo Roberto Iovino, dell’Unione degli studenti, Napolitano “ha incentrato il suo discorso sui temi da noi posti durante l’incontro del 22 dicembre. Avevamo discusso il problema di un sempre maggior divario tra le istituzioni di questo Paese e la cittadinanza e in particolare con le istanze sociali poste dagli studenti in questi mesi, la mancanza di futuro di un’intera generazione, nelle università e nel mondo del lavoro. A tali questioni Napolitano ha risposto affermando che dovranno essere l’assillo della politica dei prossimi anni”. Gli studenti però non si fanno illusioni. “Napolitano ha auspicato la riapertura del dialogo con chi contesta il ddl Gelmini. Sappiamo che però questo Governo difficilmente lo farà”. La conseguenza è facilmente immaginabile: con la ripresa delle lezioni, il movimento studentesco tornerà a mobilitarsi. “Saprà come farsi sentire – incalza Iovino – e non mancherà di dimostrarlo nel 2011, nelle scuole, nelle facoltà, nelle piazze. Il nostro obiettivo è quello di cambiare il Paese scavalcando chi lo governa e parlando direttamente alla cittadinanza”.