Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Toscana ha denunciato che alla cerimonia di iscrizione della prima coppia gay nel registro delle unioni civili del Comune svoltasi sabato scorso all’auditorium comunale di Montevarchi, hanno fatto partecipare tutti gli istituti scolastici del territorio.
“A Montevarchi, in provincia di Arezzo, gli studenti delle scuole sono stati fatti partecipare obbligatoriamente alla cerimonia di iscrizione della prima coppia gay nel registro delle unioni civili del Comune. Istituire il registro delle unioni, come ha recentemente fatto il Comune di Montevarchi, è una scelta discutibile ma legittima, così com’è legittimo iscriversi una volta istituito. Ciò che è inaccettabile è che ai ragazzi venga somministrata come attività didattica la partecipazione alla cerimonia di iscrizione da parte di una coppia gay: la scuola pubblica pagata con i soldi pubblici non deve e non può essere usata per diffondere le idee della lobby gay”.
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“Con la scusa delle iniziative per la Festa della donna Montevarchi ha deciso di promuovere un’iniziativa provocatoria e senza alcun senso – sottolinea il capogruppo – gli studenti hanno dovuto assistere anche alla proiezione del film ‘Lei disse sì’, documentario che racconta la storia di due ragazze e del loro matrimonio celebrato in Svezia. E poi l’iscrizione della prima unione civile di due persone residenti a Montevarchi, nella fattispecie omosessuali. Non si capisce assolutamente quale sia il senso di portare i ragazzi ad una iniziativa del genere, piuttosto che, ad esempio, alla premiazione delle coppie che hanno celebrato le nozze d’oro, che si è tenuta appena tre settimane prima”.
“I dirigenti scolastici siano licenziati in massa: la scuola è nata e deve continuare a diffondere valori condivisi non può essere luogo per sfogare i capricci della lobby gay”.
“L’iniziativa di sabato scorso all’Auditorium Comunale, organizzata dal Comitato 8 marzo, al quale aderiscono anche l’Amministrazione Comunale di Montevarchi e l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Valdarno, oltre ad altre associazioni, rientra all’interno delle celebrazioni della Festa della Donna 2016. Alle scuole che hanno partecipato all’iniziativa era stato preventivamente comunicato il programma della giornata e la loro è stata un’adesione libera e senza alcuna forzatura”: così risponde il vice sindaco di Montevarchi
“Tanto che all’evento hanno preso parte anche le Commissioni Pari Opportunità delle due città, della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana Ricordiamo che all’interno delle Commissioni operano persone di tutte le estrazioni sociali e politiche”.
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