Una folle sfida tra licei lanciata via social a ottobre, con un giro di mazzette tra studenti che, di volta in volta, si trasformano in mandanti di incursioni su commissione – e a pagamento – per far saltare interrogazioni o compiti in classe programmati per il giorno successivo.
In altri termini, scrive Il Messaggero, ci sarebbero studenti pagati per entrare nelle scuole, svuotare gli estintori, vandalizzare aule e corridoi e impedire, così, lo svolgimento delle lezioni.
La conferma arriverebbe da uno studente che ha confessato alla polizia: «Io i soldi non li ho presi, ma so che c’è chi paga perché siano commessi questi raid». Infatti i poliziotti avevano già sorpreso e denunciato altri 8 ragazzi, tutti apparentemente irreprensibili liceali, mentre circa 500 genitori hanno firmato un esposto indirizzato al questore.
Si conterebbero, precisa Il Messaggero, già 23 incursioni in tre sole scuole con danni economici e i rischi per la salute degli alunni: alcuni, respirando le polveri tossiche degli estintori, hanno accusato malori, motivo per cui i dirigenti scolastici sono costretti a chiudere gli istituti per permettere le bonifiche.
In più, fra questi gruppi di vandali, c’è una sorta di sfida fra chi ne vandalizza di più e per i loro raid si incappucciano.
Tuttavia, vista la gravità e la serie di condotte, invece di una denuncia la Procura potrebbe decidere di disporre l’arresto, anche nel caso di minori e incensurati.
E non è escluso che potrebbero essere presi provvedimenti anche nei confronti di quei genitori responsabili di non avere vigilato sui propri figli, con l’affidamento di questi alle case famiglia.
Le scuole hanno organizzato incontri con le famiglie, avviato le prime procedure di espulsione per gli studenti denunciati, ma non basta.
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