Anche la scuola avrà il suo “Manifesto”, per dire a tutti che al centro della scuola ci sono i diritti degli studenti e dei lavoratori che vi operano in cambio di stipendi indegni per un Paese civile.
L’idea è dei sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, che sabato prossimo, 18 novembre, diffonderanno “l’editto” attraverso diverse iniziative organizzate in tutto il territorio nazionale.
Il Manifesto per la Scuola già presentato alla stampa giovedì scorso in concomitanza con l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto.
Il clou della giornata si svolgerà, però, al Teatro Giotto di Vicchio (FI), comune di cui fa parte Barbiana, dove Don Lorenzo Milani fu confinato, creando la scuola di tutti nessuno escluso. E di Milani proprio quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario della prematura scomparsa.
Nelle intenzioni dei sindacati rappresentativi, il “Manifesto” intende rilanciare un’idea di scuola come “bene comune che appartiene al Paese, aperta e inclusiva, pronta ad accogliere anche i ‘nuovi italiani’ e chiunque viva nel nostro Paese; una scuola fondata sul pluralismo, sull’autonomia e la collegialità e che afferma la centralità della persona all’interno del processo educativo; che garantisce il diritto all’apprendimento a tutte e a tutti”.
“In questa idea di Scuola, ispirata ai valori della Costituzione, è centrale lo studente, ma lo sono anche il lavoro e la professionalità di tutto il personale che, a diverso titolo, concorre alla progettazione e alla realizzazione del progetto educativo”, sottolineano i sindacati.
Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua e Snals Confsal chiedono da tempo che “a una più chiara consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dalla scuola nel promuovere crescita e sviluppo delle persone, corrisponda anche un adeguato riconoscimento normativo e retributivo di tutte le professionalità che vi operano”.
Nel Manifesto rientra anche il Contratto di lavoro, ritenuto dai sindacati “un indispensabile strumento per migliorare efficacia e qualità del sistema scolastico, nell’interesse delle giovani generazioni e dell’intera comunità sociale”.
Chi vuole, potrà sottoscrivere il Manifesto firmando la petizione online. Per i sindacati, infine, occorrono nuove politiche, “indispensabili a colmare il divario che vede l’Italia ancora lontana dalla media dei Paesi Ocse per quanto riguarda sia gli investimenti in istruzione e formazione, sia le retribuzioni del personale scolastico”.
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