Nella mattinata di martedì 16 maggio sono stati presentati i dati dell’indagine internazionale IEA PIRLS 2021, in contemporanea alla presentazione mondiale dell’estesa rilevazione statistica sulle abilità di lettura dei giovani. Si tratta di uno studio sulla literacy in lettura degli alunni frequentanti il quarto anno di scuola primaria, quindi di nove anni di età.
Sempre dall’indagine è emerso un altro dato curioso. Alla domanda, rivolta sia agli studenti che ai docenti, sull’utilizzo della ricerca internet, le risposte fornite dall’ampio campione appaiano in contrasto.
Come si evince dalle grafiche, alla domanda “sono capace di riconoscere un sito web che mi è utile”, gli studenti per il 48% hanno risposto “molto d’accordo”.
Responso diverso per gli insegnanti che alla domanda “con quale frequenza propone agli alunni l’attività di stabilire se un sito web è utile” hanno risposto per il 41% “mai o quasi mai”.
Questo dato, in riferimento al campione intervistato, mette in luce un aspetto della generazione Z che, indipendentemente dalle attività scolastiche, riesce in autonomia con il proprio bagaglio culturale, ad andare avanti in determinati aspetti della crescita personale. A contribuire potrebbero essere anche l’ambito familiare e quello delle attività di svago.
Le rivelazioni si sono svolte nel 2021 in più di 50 Paesi nel mondo in un periodo di piena fase della pandemia: i Paesi partecipanti sono stati 57, di cui 27 con modalità di raccolta dati digitale (inclusa l’Italia).
In Italia hanno preso parte alla rilevazione nazionale 222 scuole e 442 insegnanti, con il coinvolgimento di oltre 7.000 allievi e 5.000 genitori. Dai risultati è emerso che solo la metà degli alunni italiani sa leggere con efficacia, l’altra metà, concentrata al Meridione, ha difficoltà.
In Italia gli studenti di quarta primaria ottengono un punteggio medio pari a 537 punti, un risultato superiore a quello medio internazionale di tutti i Paesi partecipanti e superiore al punteggio medio dei Paesi europei partecipanti.
Tra i Paesi europei, solo gli studenti di Finlandia (549), Polonia (549) e Svezia (544) ottengono un risultato medio superiore a quello dei nostri studenti.
Per quanto riguarda le differenze territoriali, come si nota dalla figura sottostante, le aree geografiche italiane sono divise in due raggruppamenti: Nord Ovest, Nord Est e Centro ottengono punteggi medi statisticamente simili tra loro e superiori al punteggio medio delle aree del Sud e del Sud Isole.
Inoltre, solo i risultati del Nord Ovest e del Centro sono significativamente più alti del dato medio dell’Italia, mentre il Sud e il Nord Est hanno punteggi medi che non si discostano dal riferimento nazionale.
Il Sud, Isole comprese, ottiene, invece, un punteggio medio significativamente inferiore alla media italiana.
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