Il Fronte della Gioventù Comunista (FGC), promotore di una ulteriore protesta proprio oggi, con un gruppo di simpatizzanti si è recato sotto il Ministero dell’istruzione a Roma e ha inscenato una manifestazione, inalberando uno striscione con su scritto: “Nelle università e nelle scuole: non siamo schiavi delle imprese!” e diversi cartelli contro l’integrazione tra università pubblica e aziende private.
“Nel corso dell’ultimo mese -spiegano gli organizzatori della protesta- abbiamo assistito alla morte di due studenti delle scuole superiori, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, nel corso degli stage obbligatori previsti dall’alternanza scuola-lavoro. Questi due giovani sono stati uccisi dalla stessa logica di integrazione tra formazione e imprese che orienta sempre di più anche la didattica universitaria. L’università pubblica e la ricerca, infatti, così come la scuola, subiscono le ingerenze di privati che vedono nell’istruzione un’occasione per aumentare i propri profitti.”
“Tra gli aspetti peggiori di questo meccanismo, noi studenti subiamo l’imposizione di stage non pagati obbligatori presso aziende che dietro alla proposta di esperienze ‘formative’ spesso non nascondono altro che lo sfruttamento. I tirocini curriculari infatti non sono altro che lavoro non retribuito, ovvero profitto a costo zero per le imprese ospitanti. L’opportunità quindi è solo per imprese come Eni, Leonardo, Enel, che ogni anno si presentano all’Università chiedendo lavoro gratuito e investendo esclusivamente nei settori più redditizi”.