Sta facendo il giro d’Italia la particolare prassi educativa instaurata da un’insegnante di educazione fisica, in servizio nell’istituto professionale alberghiero Olivetti di Monza: forte dei trent’anni di insegnamento alle spalle, Manuelita Vella, così si chiama la prof, da un po’ di tempo ha deciso di sostituire le note sul registro con delle vere e proprie sanzioni pecuniarie: in pratica, quando ad uno studente scappa una scurrilità si fa consegnare cinquanta centesimi; se però il ragazzo esagera, addirittura bestemmiando, la “multa” sale a tre euro. Con il ricavato che viene devoluto in beneficenza: va “ad un’associazione che si occupa di infanzia in India. I ragazzi sono costantemente informati su cosa viene fatto con il denaro delle sanzioni”, tiene a far sapere la docente.
Intervistata dall’Ansa, la donna ha spiegato che “imparare a trarre del bene dal male, è questo il mio spirito nella mia ora i ragazzi hanno la sensazione di essere più liberi di esprimersi come credono. Invece di punirli con note sul registro a ripetizione, ho pensato di indurli a riflettere sul loro comportamento con una sorta di multa che va a fare del bene”. Il metodo pare funzionare, la professoressa ha infatti notato un miglioramento del gergo dei suoi studenti: “c’è chi si complimenta di se nel mese in cui non deve pagare nulla e chi aiuta i compagni a trattenersi. Per chi dovrà lavorare a contatto con il pubblico è importante il gergo”.
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Insomma, per i nostalgici della corrente psicologica “comportamentista” si tratta sicuramente di un esperimento educativo azzeccato. Per le famiglie dei ragazzi che si lasciano troppo facilmente andare a parole sopra le righe, invece, l’idea piacerà sicuramente meno.
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