Continua l’aumento degli studenti con background migratorio con cittadinanza non italiana nelle scuole lombarde. A dirlo il dossier scuola 2023/24 pubblicato dall’Ufficio scolastico regionale. Secondo il report, nello scorso anno scolastico, gli alunni con cittadinanza italiana erano 210.649 con 7.205 nuovi ingressi. Un aumento rispetto all’anno precedente di 8.207 alunni. A influire sul dato anche gli arrivi dall’Ucraina. La notizia è riportata da ‘Il Giorno’.
Aumento costante se si pensa che due anni fa (2020/21) gli alunni con cittadinanza non italiana erano 191.474 con circa 5.500 nuovi ingressi.
Per quanto riguarda le province, il numero più elevato si registra a Milano (73.576), poi Brescia (30.180) e Bergamo (24.308). l’incidenza maggiore sul totale degli iscritti è invece a Mantova (21,56%) e Cremona (21,37%).
Save the Children ha lanciato una campagna per dare la cittadinanza italiana ai bambini nati o cresciuti in Italia, attraverso la petizione “Cittadinanza italiana per i bambini nati o cresciuti in Italia. È il momento di riconoscere i loro diritti!”.
L’Organizzazione chiede al Parlamento italiano di riformare la legge sulla cittadinanza e consentire a bambine, bambini e adolescenti nati in Italia o arrivati nel nostro Paese da piccoli, figli di genitori regolarmente residenti, di diventare italiani prima del compimento della maggiore età.
In Italia più di 800 mila bambine, bambini e adolescenti sono italiani di fatto, ma non di diritto. In base a una legge che risale a trent’anni fa, possono ottenere la cittadinanza italiana solo quando diventano maggiorenni e dopo un complesso iter burocratico. Più volte il Parlamento ha affrontato la questione, senza però arrivare mai a un risultato. Save the Children, con questa campagna, chiede una riforma della legge sulla cittadinanza perché la domanda di appartenenza delle nuove generazioni alla comunità nazionale sia finalmente riconosciuta.
L’Organizzazione chiede, inoltre, al Governo italiano di sostenere l’inclusione delle studentesse e degli studenti con background migratorio nelle scuole, potenziando l’offerta educativa a loro dedicata, soprattutto nei territori dove la concentrazione degli stessi è più alta, attraverso servizi di mediazione culturale e la costruzione di percorsi che valorizzino il pluralismo linguistico e culturale nelle scuole.
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