Hanno sfilato per le strade di Castellana Sicula (Palermo), manifestando la loro volontà di voler continuare a vivere nelle città in cui sono nati e chiedendo l’istituzione delle Zone Franche Montane. Sono centinaia di studenti provenienti da numerosi centri delle Madonie e di altre comunità montane della Sicilia. Tra questi tutti gli alunni dell’Istituto comprensivo di Castellana e Polizzi e rappresentanze delle scuole di Gangi, Geraci, Petralia Soprana e Sottana, Blufi, Alimena, Bompietro, Nicosia, Capizzi, Cerami, Agira, Troina, Leonforte e Sperlinga.
“I miei pensieri non li scrivo da rappresentante di istituto – dice il giovane Nino Sareri, del liceo F.lli Testa di Nicosia – ma principalmente da adolescente quale sono. Se potessi descrivere la giornata di oggi la definirei da brividi, perché vedere tanti bambini, ragazzi e giovani come me, adulti e anziani tutti insieme per un unico obbiettivo, la ritengo già una conquista. Sento di ringraziare veramente tutti per aver sensibilizzato sia me che i miei compagni di scuola. Perché noi vogliamo restare qui”.
“Sono fermamente convinta – spiega Carmela Paolino, dirigente scolastico dell’I.C. di Castellana e Polizzi – che il futuro di questo incantevole territorio sia appannaggio delle nuove generazioni e la scuola nella sua funzione educativa non esclusiva, ma sinergica con il contesto e la sua comunità cittadina, ha il dovere di sensibilizzare i bambini e i ragazzi ai problemi che li toccano da vicino. Il legame alle radici deve essere rafforzato anche con momenti così coinvolgenti, in cui si scopre, con la presenza di tanti gruppi rappresentativi di luoghi diversi, ma con le medesime connotazioni identitarie, che si può diventare motore di sviluppo e fonte di ricchezza umana ed economica delle Madonie”.
“Siamo stanchi e mortificati – concludono i rappresentanti del Comitato promotore delle ZFM – nel vedere partire migliaia di ragazzi per andare a cercare lavoro lontano dalla propria terra e dalle loro famiglie. L’Ars approvi domani mattina la legge obiettivo istitutiva delle Zone Franche Montane in Sicilia. La politica accenda una speranza, non ci sono scuse”.
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