Il Covid ha innalzato i malesseri psicologi e l’insofferenza. Soprattutto tra i giovani. Non è un caso se assistiamo con frequenza sistematica ad episodi di violenza. E l’età dei ragazzi “sull’orlo di una crisi di nervi” scende in modo preoccupante. È di quest’ultimo week end la notizia di un incontro che due tredicenni hanno organizzato un’incontro con una loro coetanea, compagna di classe, in un parco del mantovano – al confine con la provincia di Verona – durante il quale gli animi si sono accesi, fino all’inaspettata aggressione con pugni in testa e al volto e a colpi di forbici alla malcapitata: la ragazza che era stata invitata all’incontro si è ritrovata sanguinante esanime sull’erba (una delle altre due la teneva ferma, mentre l’altra la colpiva).
“Le urla di terrore e di dolore della vittima – scrive l’Ansa – sono state udite da una donna che abita nei pressi del parco e che ha dato l’allarme. Subito sono arrivati i soccorsi, un’ambulanza e un’eliambulanza. La ragazzina era a terra, sull’erba, e perdeva molto sangue ma quando è stata caricata sull’elicottero per essere trasportata all’ospedale di Borgo Trento a Verona dove si trova tuttora ricoverata, era vigile. Ora le sue condizioni sono gravi ma stabili e, soprattutto, non è in pericolo di vita”.
“Nel frattempo le due autrici dell’aggressione erano fuggite, ma sono state rintracciate a casa, a Castelbelforte, dai carabinieri, mentre i genitori, con cui le ragazzine si erano confidate, le stavano accompagnando in caserma”.
Nessuna delle tre ragazze sembra che abbia precedenti con la giustizia o abbia avuto segnalazioni di alcun genere: frequentano la stessa classe della terza media a Castelbelforte,
In provincia di Trieste, sabato 25 febbraio, una quindicenne ha sferrato un colpo di coltello a una amica coetanea, di 14 anni, per motivi passionali, ferendola.
“Bisogna fare una riflessione sul fatto che chi fa gesti di questo tipo sa che non ci sarà punizione, che non gli verrà fatto nulla”, ha commentato Paolo Polidori, sindaco della cittadina del triestino. Polidori ha sottolineato che “entrambe le adolescenti sembra fossero già ‘attenzionate’ dai servizi sociali, anche se sembra che appartengano a famiglie ‘normali'”.
Secondo quanto si apprende, la ragazzina che ha aggredito avrebbe portato con sé da casa il coltello con il quale ha ferito l’amica, elemento che costituirebbe una premeditazione nella sua azione.
“C’è una particolare attenzione ai teenagers per alcune criticità, si tratta appunto di una fascia anagrafica ‘attenzionata’ – ha detto ancora il sindaco – Tuttavia, questi fatti di violenza non accadono soltanto a Muggia e io credo che le ragioni siano anche nella consapevolezza di una impunità da parte dei giovani, i quali, pur sapendo che saranno beccati, agiscono lo stesso. Ovviamente, va fatta anche prevenzione”, ha concluso.
A ben vedere, l’insofferenza e la ribellione di alcuni giovani non è un fenomeno italiano. In Florida un ragazzo di 17 anni ha aggredito veemente un’impiegata della scuola – la Matanzas High School di Palm Cost – dopo che la donna gli aveva sequestrato la sua Nintendo Switch: il ragazzo è stato arrestato.
Un video ripreso dalle telecamere di sorveglianza mostra il ragazzo che si lancia verso l’impiegata, la spinge a terra e comincia a prenderla a pugni a calci fino a quando alcuni studenti e impiegati sono intervenuti e lo hanno fermato. La donna, scrive la Cnn, è stata ricoverata in ospedale.
“Le azioni di questo studente sono terribili e del tutto fuori luogo”, ha dichiarato lo sceriffo Rick Stalyin una nota.
Nell’interrogatorio ha sostenuto che “era arrabbiato” con l’impiegata perché gli aveva sequestrato la Nintendo Switch e che “era pronto a picchiarla di nuovo se l’avesse fatto ancora”. Il ragazzo è stato portato nel carcere minorile.
La scuola cosa può fare per prevenire ed evitare il dilagare delle aggressioni? In linea generale, più sono complesse le situazioni che generano il malessere (da cui scaturiscono le aggressioni) e più è alta l’età degli studenti, maggiore è il livello di difficoltà del caso: di certo, avviare uno sportello psicopedagogico in ogni istituto, sarebbe molto utile.
La presenza di esperti a scuola – soprattutto di psicologi – sarebbe assai utile anche per “l’educazione di molte famiglie: i figli apprendono sempre dagli esempi dei genitori”, ha detto qualche settimana fa Mario Rusconi, presidente Anp Roma.
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