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Studenti-teppisti fotografano la targa dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

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Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi accanirsi, probabilmente, contro la carrozzeria del mezzo: quella che dovrebbe essere una pratica inconsueta condotta da studenti-teppisti, purtroppo è più comune di quanto si pensi. Era nelle intenzioni, probabilmente, anche di alcuni allievi del liceo Salvemini di Bari, almeno a sentire la sua dirigente scolastica, Tina G., dopo le polemiche per il discorso fatto dalla stessa preside domenica scorsa, 17 novembre, durante l’Open day aperto agli studenti di terza media alle prese con la scelta dell’istituto superiore a loro più congeniale.

La preside, a distanza di qualche giorno, dopo la pubblicazione del suo intervento su alcuni social, ha voluto spiegare all’Ansa che si riferiva a dei “teppistelli” che compongono, fortunatamente, “una sparuta minoranza, una cinquantina che vanno scolarizzati. Gli altri sono bravissimi”.

Quindi ha chiesto: “Ma se uno fa le foto alle targhe dei docenti lo si può ritenere un atteggiamento corretto? Io onestamente ho detto che non vendevo la scuola ‘buona brava e bella’, ma che li invitavo ad una riflessione profonda di quello che i genitori dovrebbero fare e non possono delegare alla scuola”.

“Tutti – ha continuato la ds – dovremmo far capire che la scuola è un valore, che i professori vanno rispettati. E soprattutto vanno rispettati i deboli, quelli che in una classe possono essere più fragili”. “Questo, sta avvenendo soprattutto nelle prime classi. Ci troviamo davanti a situazione dove questi ragazzi non realizzano che stanno facendo una cosa che non devono fare. E questo mi angoscia”.

E ancora: “Io penso che i genitori non sappiano dire di ‘no’ ai figli, ed hanno delegato alla scuola tutta la funzione educativa ‘sporca’, cioè dire ‘no’ e mettere le regole”, evidenzia.

A proposito della presunta chiamata ricevuta da un politico, la preside ha chiarito che “c’è stata una pressione da parte di tante persone che volevano un’iscrizione al Salvemini. Io questo non posso accettarlo, per me i ragazzi sono tutti uguali. O al fatto che tutti mi scrivono ‘deve venire tizio e caio, ricevilo’. Io ricevo tutti”.

“C’è questo amichettismo che a me non sta bene. Io ho fatto un discorso onesto che è stato travisato”, ha concluso la ds.