Si parla tanto di valutazione degli studenti, mentre molto meno si dibatte sull’effettiva preparazione degli alunni. Ci sono delle percentuali dell’Istat, ora, su cui però vale la pena riflettere: sono contenute nel Rapporto “SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia”, pubblicato il 3 maggio, dal quale risulta che in Italia la quota di ragazzi iscritti al terzo anno delle scuole medie che non raggiungono la sufficienza nelle competenze alfabetiche è del 34,4%, in matematica del 40,1%.
La Campania, con il 50,2% di low performer in lettura, seguita dalla Calabria (50%) e dalla Sicilia (47,5%), sono le regioni del Belpaese dove i livelli di competenze alfabetiche degli studenti risultano peggiori.
Anche per le competenze numeriche il trend è decisamente negativo: Campania e Calabria con il 60,3% dei ragazzi e Sicilia con il 56,6% figurano tra le regioni italiane peggio classificate a livello di scuola media.
Sempre nella scuola secondaria di primo grado, le femmine risultano più indietro nelle discipline matematiche: non raggiunge la sufficienza, ben il 41,7% delle studentesse, contro il 38,5% dei compagni di sesso maschile.
La situazione si ribalta quando si ha a che fare con le capacità di lettura: il 38,3% degli studenti maschi non raggiunge la sufficienza nelle competenze alfabetiche, contro il 30,4% delle ragazze.
E nella scuola superiore? I dati raccolti risultano più variegati.
Sempre secondo l’Istituto di statistica, il risultato a livello nazionale per tipo di istituto è molto differenziato, con il 17,7% dei liceali che non raggiungono la sufficienza nelle competenze alfabetiche e il 29,2% in quelle matematiche.
Se si guarda agli allievi che frequentano gli istituti tecnici, si scopre che sono insufficienti in lettura e in matematica rispettivamente il 39,6% e il 42,3%.
Ma è tra i ragazzi degli istituti professionali che i risultati raccolti dall’Istat risultano decisamente preoccupanti: il 69,4% non raggiunge la sufficienza in lettura e il 77,2% in competenze numeriche. Si tratta dei tre quarti degli iscritti.
Un risultato che, oltre a dirla lunga sulle difficoltà di ricezione da parte degli allievi che frequentano questo genere di scuola secondaria, spiega anche il motivo per cui tanti ragazzi non arrivano mai alla maturità, continuando a tenere alta la percentuale di abbandoni scolastici in Italia, di circa 5 punti percentuali a quello che chiede l’Unione Europea da lungo tempo.
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