Attualità

Studenti ucraini. Bianchi: ne arrivano nelle nostre scuole 200 al giorno, già 3mila alunni in tutto

La delicata questione degli studenti ucraini in Italia, in fuga dalla guerra, è stata al centro dell’attenzione del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel corso della sua audizione al Senato: “Le scuole stanno facendo una grande sforzo per accogliere i bambini ucraini – riferisce il ministro – che crescono alla media di 200 al giorno, siamo arrivati a circa 3mila studenti nelle nostre scuole”.

E ricorda che “molti di questi ragazzi hanno dato continuità al proprio percorso scolastico, seguendo la DaD con i propri docenti” nell’ambito di quella che sembra essere una nuova pedagogia dell’infosfera, come l’ha definita l’esperto di inclusione Raffaele Iosa.

Una possibilità che è stata consentita a questi ragazzi anche “grazie allo sforzo delle nostre scuole – sottolinea il ministro – e grazie al fatto che il personale Covid è stato prorogato fino a fine anno scolastico,” ricorda il ministro.

Il ministro ragionerà anche sull’ipotesi di inserire questi ragazzi nell’ambito degli Its, per una piena integrazione che possa facilitare i ragazzi più grandi nel mondo del lavoro.

Le dichiarazioni del presidente Draghi

Dell’accoglienza nelle scuole degli studenti ucraini ha parlato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi oggi alla Camera, in video conferenza con il presidente ucraino Zelensky: “Gli italiani hanno spalancato le porte delle proprie case e delle scuole agli ucraini, con quel senso di accoglienza che è l’orgoglio del nostro Paese. Continueremo a farlo. Davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte – ha dichiarato il presidente Draghi – L’Italia vuole l’Ucraina nell’Unione Europea, l’Italia è al fianco dell’Ucraina in questo processo. Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. A chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari alla resistenza”.

Carla Virzì

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