Sulla vaccinazione obbligatoria dei docenti, Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, qualche mese fa era stato categorico: “Tu, insegnante, non ti vuoi vaccinare? Benissimo, vai a fare un altro mestiere, non puoi andare a scuola”. Oggi è altrettanto determinato con giovani e studenti sopra i 12 anni, perché, dice, “anche il giovane può avere problemi se contagiato. Senza contare che abbiamo poi il problema della scuola. Non vorrei che ci trovassimo di nuovo come l’anno scorso, con studenti e docenti non vaccinati. Così si tornerebbe alla didattica a distanza che tanti problemi ha provocato”.
“Dobbiamo vaccinare più persone possibile”, anche i giovani e anche negli altri continenti, “perché il problema non è ora, ma è quello che ci aspetta, quello che non sappiamo”, ha sottolineato il farmacologo durante Agorà Estate.
Garattini ha detto che “ora circola soprattutto la variante Delta, ma già si affaccia la variante Beta, la sudafricana, ben più aggressiva”. “Se non si è vaccinati – ha aggiunto – si è completamente mancanti di protezione, mentre una variante può dare sintomatologia minore in un vaccinato”.
E a esser vaccinati devono essere anche i ragazzi. Garattini definisce “preoccupante” che “ci siano ancora 17 milioni di non vaccinati in Italia. Bisogna far capire che il vaccino ha un rischio infinitamente minore dell’esser contagiati”.
Secondo il farmacologo 93enne, “purtroppo abbiamo avuto una campagna di comunicazione poco efficiente. I dubbi delle persone sono quindi giustificati ma spetta a noi far capire che dobbiamo vaccinarci tutti”.
Garattini è preoccupato soprattutto del continente africano dove “abbiamo meno dell’1% di vaccinati. Ma per vaccinare tutti dobbiamo produrre più vaccini”.
l virus, ha concluso, “non rimane fermo, continua a circolare e possono arrivare varianti più pericolose. Vaccinare tutti è l’unica garanzia, la via più logica è che tutti siano vaccinati affinché qualsiasi mutazione arrivi abbiamo qualche difesa”.
Insomma, la scienza spinge per le vaccinazioni. E la politica risponde. Non si parla di obbligo vaccinale dei giovani, però la spinta cresce.
Secondo Annamaria Parente (Italia viva), presidente della Commissione Salute del Senato, “a settembre un paese intero deve mobilitarsi per fare ripartire le scuole in presenza con una grande alleanza tra famiglie, scuole e servizi sanitari territoriali con l’apporto fondamentale dei professionisti sociosanitari, dagli psicologi agli assistenti sociali”.
“Dobbiamo prendere subito dei provvedimenti come l’obbligatorietà del Green pass, le vaccinazioni degli insegnanti, la sistemazione dei trasporti e il vaccino ai giovani”, ha sottolineato Parente.
Intanto, c’è un disegno di legge che riguarda il personale: a presentarlo, il 19 luglio, è stata la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza: il mio progetto di legge, ha detto Ronzulli, “prevede la sospensione dalla mansione in caso di inadempienza e il docente sarebbe sostituito dai tanti insegnanti non di ruolo che fanno supplenze”.
Pd e Italia Viva concordano. Contraria si dice, invece, la Lega. Il suo leader, Matteo Salvini, spiega perché: “L’84% degli insegnanti ha già fatto la prima dose di vaccino, il 75% ha già completato il ciclo, entro settembre si stima di arrivare oltre il 90% di copertura (volontaria) fra gli insegnanti. Che senso ha parlare di obblighi o licenziamenti a scuola?”.
Salvini, poi, è ancora più contrario alle vaccinazioni obbligatorie dei giovani: “È provato, evidenziato, studiato che sopra i 60 anni il vaccino salva la vita, quindi, io non sono per l’obbligo, ma invito tutti a mettere in sicurezza la propria salute. E’ altrettanto dimostrato però, non da Salvini, ma dai comitati scientifici, che parlare di obbligo vaccinale per i minorenni è una follia”.
Il leghista punta quindi il dito contro il dem Nicola Zingaretti, già la scorsa primavera a favore della vaccinazione dei maturandi.
“Prima di parlare, studia, leggi”, dice ora Salvini. Che aggiunge: “Il vaccino deve essere una libera scelta per i nostri ragazzi. Chi dice il contrario o è ignornate o è in malafede. Manderò personalmente a Zingaretti copie degli studi” che lo dimostrano.
E ancora: “Con la vita dei nostri figli, dei ragazzini di tredici anni non si scherza. Togliete la politica dai banchi di scuola”. Bisogna pensare, ha detto il numero uno della Lega, “di lasciare fuori dalle classi, bambini e ragazzi che non possono vaccinarsi: stiamo tornando indietro di qualche decennio, a un periodo molto buio. Che trsitezza certa sinistra…”.
Il vaccino, ha concluso Salvini, “deve essere una scelta di genitori e figli.. Oggi i letti in terapia intensiva sono vuoti, non c’è bisogno di creare allarmi. Se fra un mese la situazione sarà diversa, prenderemo tutto in considerazione. Ma terrorizzare i ragazzini è meschino”.
Anche Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, in un post su Facebook, si allinea al pensiero del suo segretario. E lo dice che un velo di polemica: “Qualcuno vorrebbe una scuola in cui discriminare anche i più piccoli tra gli studenti perchè non vaccinati, garantendo la didattica in presenza solo ai vaccinati. ci stanno provando, fermeremo anche loro”.
Poi, il leghista aggiunge: “Una scuola normale, in cui poter vedere crescere i nostri figli in serenità: questo ci chiedono le mamme e i papà italiani, questo vuole la Lega, con buona pace di Pd e M5s”.
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