“Studiando, acquistando competenze, sapendo fare qualcosa che serva non solo a sé stessi ma anche agli altri è più facile che si trovi una strada che ci permetta di vivere e che ci regali la soddisfazione di aver fatto qualcosa che non è utile solo a sé stessi”: sono le parole del presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato rivolte il 7 settembre agli studenti che partecipano al corso residenziale della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
L’intervento è stato fatto nell’ambito del progetto Me.Mo (Merito e Mobilità Sociale), il percorso di orientamento e coaching per accompagnare verso una scelta universitaria consapevole. Parlando, a distanza, ai ragazzi di alto merito selezionati in tutta Italia e provenienti da contesti socioeconomici fragili per aiutarli nella scelta universitaria, Amato ha spiegato che “l’uguaglianza è proprio questo: ciascuno può arrivare a realizzarsi a prescindere dai mezzi che ha a disposizione, ma ciò conta non meno che il progetto di vita che vogliate realizzare riguardi anche gli altri e non solo voi. Altrimenti vi ritrovate come l’Avaro di Moliere, che era pieno di soldi stretti tra le braccia, ma siete fondamentalmente soli e quindi poverissimi“.
Il presidente della Consulta ha tenuto anche a dire che “tra poco più di una settimana” terminerà il suo “impegno pubblico”: una lunga esperienza, ha aggiunto, “che prima mi ha visto impegnato per 25 anni in politica e, successivamente, al vertice di altre istituzioni. E la Corte Costituzionale è il posto migliore per farlo”.
“Tra poco più di una settimana scade il mio mandato – ha spiegato Amato – e credo che a 84 anni suonati non mi metterò a cercare un’altra cosa da fare. Tuttavia questo è per me è un ottimo modo per concludere la mia carriera pubblica”.