Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha parlato dello stupro di Caivano e delle iniziative da mettere in atto per fronteggiare le problematiche di un territorio molto difficile:
“Sono stato in silenzio per alcuni giorni per non unirmi al coro delle solidarietà penose che sono diventate per me insopportabili. Avremo domattina un incontro con il commissario di governo del comune di Caivano, con i dirigenti scolastici per mettere a punto un ulteriore programma di intervento su Caivano, essendo noi Regione Campania un’istituzione che ha fatto da supplenza ad altre istituzioni che non hanno fatto ciò che era di loro competenza e le due istituzioni competenti sono il Comune e il governo nazionale dal punto di vista della sicurezza”.
“Ho ascoltato l’intervento della premier Meloni, è un impegno apprezzabile, purchè dietro ci sia la sostanza, la realtà è particolarmente complessa, inutile ribadire che bisogna intervenire a 360 gradi. C’è anche un problema di modelli culturali che abbiamo trasmesso ai giovani di Caivano e non solo. È stato devastante l’effetto diseducativo di alcune trasmissioni televisive che riguardavano il fenomeno della camorra. Abbiamo un’intera generazione che si veste come i personaggi dei film, che hanno gli stessi tatuaggi, lo stesso linguaggio, una cosa sconvolgente. C’è un’esplosione di sessofilia sui social, famiglie a metà intimidite, a metà devastate in tanti territori e anche a Caivano”.
“Credo che dobbiamo andare a Caivano a istituire quasi una zona di assedio militare, è un’espressione forte, ma non riesco a trovarne altre. A Caivano lo Stato non esiste. Un po’ come si fa quando mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra. Dobbiamo decidere che per un anno dobbiamo togliere l’aria che respirano ai delinquenti che trafficano in droga. Si spaccia dal mattino alla sera alla notte davanti a bambini che vedono questo traffico di droga senza che nessuno faccia niente. A Caivano la vita di un essere umano vale 500 euro, è chiaro? Ma a chi vogliamo chiedere di fare la lotta alla camorra, a un padre di famiglia? Un’iniziativa forte, mi auguro con il consenso di tutte le forze politiche”.
“Poi c’è il dimensionamento scolastico, la Regione Campania è l’unica che ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro la decisione del ministro della Pubblica Istruzione di ridurre le scuole nei nostri territori” conclude il governatore.