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Stupro di gruppo Palermo, 5 dei 6 indagati non presentano appello e accettano la pena: “Un quadro di estrema violenza e prevaricazione”

Si chiude un capitolo giudiziario doloroso: è definitiva la condanna per cinque dei sei imputati maggiorenni coinvolti nella violenza sessuale di gruppo avvenuta Palermo nel luglio 2023. La giovane vittima, appena diciannovenne, era stata aggredita nei pressi del Foro Italico dopo una serata con amici. Soccorsa in stato di shock, ha trovato il coraggio di denunciare, dando il via a un’indagine che ha portato in breve tempo all’arresto degli aggressori.

Le condanne e il percorso giudiziario

L’8 novembre 2023 è stata emessa la condanna in primo grado. Cinque degli imputati maggiorenni hanno scelto di non presentare appello, accettando la pena inflitta. La decisione è influenzata anche dalla legge Cartabia, che prevede uno sconto di pena per chi rinuncia all’appello. Le condanne variano tra i 6 anni e 4 mesi e i 7 anni di reclusione. Un solo imputato ha deciso di ricorrere contro la sentenza, avendo ricevuto una pena più lieve, pari a 4 anni.

Parallelamente, un minore coinvolto nel caso è stato giudicato separatamente e condannato in secondo grado a 8 anni e 8 mesi. Il suo ricorso in Cassazione è ancora pendente.

Le motivazioni della sentenza

Come riportato dal Fatto Quotidiano, le motivazioni espresse dai giudici dipingono un quadro di estrema violenza e prevaricazione. Viene evidenziato il “totale disinteresse” degli aggressori per la volontà della vittima e il carattere brutale dell’atto, descritto come una “mera sopraffazione fisica”. A supporto dell’accusa, i messaggi scambiati tra gli imputati nei giorni successivi che hanno confermato la gravità delle azioni commesse.

Un ulteriore filone d’indagine riguarda la diffusione illecita di materiale sensibile. Uno degli imputati, infatti, è accusato di aver registrato e condiviso i video della violenza con terzi. Questo aspetto è ancora oggetto di approfondimento giudiziario.

Redazione

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